Cinghiale investito sulla Tangenziale circolazione a rischio

Cinghiale investito sulla Tangenziale circolazione a rischio
Mattinata particolarmente movimentata per la polizia municipale, di cui è comandante Fioravante Bosco. Un cinghiale, del peso di circa un quintale, è stato trovato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Mattinata particolarmente movimentata per la polizia municipale, di cui è comandante Fioravante Bosco. Un cinghiale, del peso di circa un quintale, è stato trovato morto sulla Tangenziale Ovest di Benevento, all'altezza della rampa di via Napoli. L'ungulato è stato trovato senza vita in uno spazio laterale che non ha influito sul passaggio degli altri autoveicoli. Sul posto sono intervenuti, oltre alla polizia municipale, i veterinari dell'Asl e gli operatori dell'Anas.

Resta da chiarire se l'animale sia stato investito frontalmente o di striscio da un'auto o da un mezzo pesante. Appare molto plausibile l'ipotesi che, tra la notte e le prime luci dell'alba, l'animale sia stato colpito da un veicolo in corsa, non in maniera frontale, e che il conducente abbia preferito allontanarsi senza avvertire le autorità competenti, nonostante il verosimile danno alla vettura. Il recupero della carcassa, inoltre, è stato particolarmente complesso anche per il diffondersi del virus della peste suina africana, anche se l'Istituto Zooprofilattico di Torino ha precisato che la malattia non è trasmissibile all'uomo, mentre è altamente trasmissibile tra gli animali. «Il diffondersi della peste suina non consente altro tipo di procedura se non quella dell'esame sul posto, per stabilire le esatte cause del decesso, anche ai fini dello smaltimento della carcassa» spiega Bosco, accorso con i suoi uomini sul luogo del ritrovamento.

Non è la prima a volta che i cinghiali vengono avvistati nel territorio cittadino. Da anni ormai molti esemplari hanno trovato il loro habitat naturale lungo le sponde dei fiumi Sabato e Calore, alimentando curiosità e timore dei passanti. Una presenza sempre maggiore a Benevento e provincia che porta al conseguenziale aumento di episodi simili, che troppo spesso conducono alla morte dell'animale e alla preoccupazione di chi vive in città. Si tratta di interi branchi di cinghiali che scorrazzano nelle campagne e si spingono anche fin alle porte del centro abitato, come accaduto l'altra notte. Un problema per la sicurezza degli automobilisti, a volte rimasti coinvolti in incidenti stradali.

«Nella zona adiacente al ritrovamento - continua Bosco - è presente una nutrita colonia di cinghiali che spesso si aggira anche a ridosso dei centri abitati. Grazie all'intervento della Regione abbiamo installato delle fototrappole per studiare i movimenti del branco e capire quando e come si muovono. In questo modo possiamo evitare ulteriori incidenti. Nei prossimi giorni ci muoveremo in questa direzione in modo da poter tutelare la sicurezza sia delle persone, sia della circolazione stradale. È già stata concordata una riunione con gli addetti ai lavori per proseguire nella cattura dei cinghiali». Infatti, è in programma, grazie all'iniziativa proposta dalla Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione, e accolta positivamente dalla polizia municipale, la creazione di una squadra di esperti cacciatori per liberare le aree limitrofe del centro abitato dalla presenza dei branchi di cinghiali. «Tutto nel rispetto delle attuali norme del Piano di gestione e controllo del cinghiale redatto da Palazzo Santa Lucia. È questo il modo per mettere in sicurezza i cinghiali che si aggirano sul nostro territorio - conclude il comandante - che altrimenti potrebbero creare problemi alle persone e danni alle colture».
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino