Colle Sannita, 16enne morto in ospedale: dai campioni di sangue l'ipotesi meningite

Si attendono altri accertamenti

L'ospedale Rummo di Benevento
Si fa sempre più strada la possibilità che Costanzo Mascia, lo studente 16enne di Colle Sannita morto nella tarda serata di giovedì, sia rimasto vittima di...

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Si fa sempre più strada la possibilità che Costanzo Mascia, lo studente 16enne di Colle Sannita morto nella tarda serata di giovedì, sia rimasto vittima di un'infezione da meningococco. A rafforzare l'ipotesi contribuiscono gli esiti dei primi esami colturali effettuati sui campioni di sangue prelevati all'arrivo del ragazzo al Pronto soccorso del «Rummo». L'emocoltura dà alcune indicazioni utili per capire quali tipi di batteri stanno proliferando in un organismo vivente ma non può essere usata per fornire una diagnosi completa e inconfutabile di meningite, per la quale servono altre indagini come, per esempio, il prelievo del liquido cerebrospinale.

Resta confermata per stamattina, intanto, alle 8 l'esecuzione del riscontro diagnostico, vale a dire dell'esame necroscopico sul corpo del ragazzo che non viene definito con il termine «autopsia» in quanto non è stato predisposto dalla Procura ma dagli stessi medici dell'ospedale che hanno avvertito l'esigenza di capire quali fossero le cause del decesso. Sarà proprio l'accertamento diagnostico a fugare tutti i dubbi ma, in ogni caso, bisognerà attendere i tempi tecnici per effettuare tutti i riscontri anatomici, nonostante ci sia la ferma volontà dell'ospedale di ottimizzarli e di ridurli al minimo. La gravissima sepsi e l'innalzamento fuori misura dei globuli bianchi, insieme al crollo delle piastrine, emersi dagli esami, sia eseguiti nell'immediato che da quelli colturali che, in genere, necessitano di un periodo di 36-48 ore per essere effettuati, fanno protendere per una gravissima forma di meningite.

A eseguire il riscontro saranno gli stessi medici del reparto di Anatomia patologica della struttura, diretto da Pasquale Goglia. Nel frattempo la famiglia del ragazzo è stata avvertita preventivamente dell'accertamento che si svolgerà stamattina affinché abbia la possibilità di nominare un eventuale esperto di fiducia per assistervi ma, allo stato attuale, non si sa se gli anatomopatologi del «Rummo» saranno affiancati da professionisti esterni. D'altra parte, non sono emersi elementi che facciano pensare a un caso di negligenza da parte dei medici, che hanno cercato di fare l'impossibile per strappare alla morte il 16enne, arrivato in ospedale già in stato di choc e in condizioni disperate. Nelle ultime ore, dunque, sembrerebbe essere stata accantonata, quasi del tutto, la possibilità che a uccidere Costanzo sia stata una leucemia fulminante, anche se i sintomi delle due patologie sono quasi sovrapponibili.

Al momento dell'arrivo in Pronto soccorso, l'assenza di rigidità nucale, presente quasi sempre nei casi di meningite, e le ecchimosi diffuse, comuni a entrambe le patologie, avevano fatto propendere per una leucemia ma la grave setticemia ha incanalato i sospetti verso la meningite, spingendo il dipartimento di Prevenzione dell'Asl ad avviare subito la profilassi antibiotica sia per il personale medico e infermieristico del «Rummo» che era entrato in contatto con il ragazzo, che per i compagni di scuola dell'istituto tecnico industriale «Bosco Lucarelli» di Benevento. Profilassi che è stata estesa a familiari, amici e conoscenti di Costanzo, sia di Colle che di San Marco dei Cavoti. La tragedia ha gettato nello sconforto totale le comunità di Colle e dei centri limitrofi ma non ha lasciato indifferenti medici e infermieri, i quali hanno raccontato di non essere riusciti a trattenere le lacrime di fronte al crudele destino del ragazzo.

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Il Mattino