Condotte chiuse dalle 22 alle 5: «Rubinetti a secco, problema di rete»

Condotte chiuse dalle 22 alle 5: «Rubinetti a secco, problema di rete»
Rubinetti a secco nelle ore notturne, lamentele, proteste e segnalazioni da parte dei cittadini sulla mancanza d'acqua dalla sera fino alla mattina. Non c'è social...

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Rubinetti a secco nelle ore notturne, lamentele, proteste e segnalazioni da parte dei cittadini sulla mancanza d'acqua dalla sera fino alla mattina. Non c'è social media che non ospiti post di denuncia e di commento sulla carenza del servizio idrico. Interruzioni e disfunzioni nell'erogazione dell'acqua, e il sindaco Mario Pepe, dopo aver emanato tutte le ordinanze possibili per vietarne l'uso per scopi non domestici, chiede chiarimenti e informazioni all'Alto Calore, il cui amministratore unico, Michelangelo Ciarcia risponde alla nota del primo cittadino di San Giorgio del Sannio.

 
È lo stesso sindaco Pepe a informare ufficialmente sul sito web del Comune i cittadini del riscontro fornito: «Riporto all'attenzione di tutti i cittadini la nota riassuntiva dell'emergenza idrica inviata dall'amministrazione unico dell'Alto Calore Servizi Spa».

«Si rende noto scrive Ciarcia - che, al fine di garantire il mantenimento di adeguati livelli di erogazione del servizio durante la giornata, dal centro operativo di Mercogliano, vengono effettuate manovre di regolazione notturna dell'erogazione idrica a servizio del comune di San Giorgio del Sannio, con manovra di chiusura programmata alle 22 e inizio della manovra di riapertura alle 5». «Da un'analisi dei dati archiviati al centro, - ribadisce l'amministratore unico di Alto Calore - si può affermare che gli orari di chiusura e apertura risultano essere quelli su esposti. Tale operazione di chiusura dell'erogazione idrica provoca, di conseguenza, lo svuotamento delle condotte distributrici per cui, le parti alte di San Giorgio, vengono normalizzate non appena si ricaricano le zone basse della rete idrica comunale. Pertanto le disfunzioni segnalate non sono legate a decisioni adottate da questa società in merito a variazioni di portata e/o chiusure ma, presumibilmente ad altri fattori, tra i quali maggiori assorbimenti in rete che non hanno consentito la ricarica della rete della parte bassa a scapito di quella alta. Ad ogni buon conto questa società sta provvedendo a monitorare la rete al fine di ridurre al minimo i disagi agli utenti serviti».


Nei giorni scorsi si era sollevata un'accesa polemica sulle falde acquifere «basse o a secco». Si sono registrati svariati interventi sulla spinosa questione. Per molti cittadini, infatti, appariva inverosimile, se non impossibile, che, solo dopo pochi giorni di caldo torrido, la siccità fosse arrivata a prosciugare le falde di approvvigionamento idrico di Alto Calore. Si era registrato nei giorni scorsi anche un attacco della portavoce del M5s, Francesca Maio che aveva accusato il sindaco della diffusione di «fake news» sullo stato delle falde acquifere. La stessa consigliera comunale di opposizione aveva richiamato alle proprie responsabilità sia l'amministrazione comunale sia l'Alto Calore. I problemi permangono in ordine alla dispersione idrica nelle condotte logore e vetuste e alla cessione di abbondanti risorse idriche alla Puglia. Mentre per la ristrutturazione delle vecchie condotte, molti comuni del Sannio e dell'Irpinia, tra cui anche San Giorgio, riceveranno specifici fondi regionali, per la vicenda più articolata e complessa dell'acqua dirottata in Puglia si attendono sviluppi su tavoli istituzionali regionali e governativi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino