Coronavirus in Campania, ricoverato impiegato nel carcere minorile: tamponi per detenuti e agenti

Coronavirus in Campania, ricoverato impiegato nel carcere minorile: tamponi per detenuti e agenti
Il Covid-19 rischia di farsi strada anche nel carcere minorile di Airola. Un rischio legato al caso sospetto di un impiegato amministrativo della struttura, residente in un altro...

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Il Covid-19 rischia di farsi strada anche nel carcere minorile di Airola. Un rischio legato al caso sospetto di un impiegato amministrativo della struttura, residente in un altro comune sannita, attualmente ricoverato all'ospedale Rummo, dove è stato trasportato con sintomi riconducibili al Coronavirus. Per il dipendente è stato effettuato il tampone, e, nel pomeriggio di ieri, il personale dell'Asl si è recato nella struttura per eseguire altri tamponi, cominciando dai dipendenti che sono stati a stretto contatto con il giovane. Si parla di circa 110 tamponi, che dovrebbero coinvolgere anche gli agenti di polizia penitenziaria e tutti i giovani ospiti della struttura. L'allerta è massima e le misure precauzionali strettissime per evitare che il carcere possa trasformarsi in un focolaio com'è accaduto per la casa di cura del capoluogo «Villa Margherita». La notizia è trapelata ieri nel pomeriggio ma si attende l'esito del tampone effettuato sull'impiegato. Intanto, un nuovo caso a Paolisi è stato annunciato dal sindaco Umberto Maietta. Nel centro caudino ieri c'è stato l'ultimo saluto alla pensionata morta al «Rummo» e risultata positiva.


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Il report quotidiano dell'Asl riferisce di un totale di 75 casi: 24 sono ricoverati al Rummo, 46 in altre strutture, 4 sono in quarantena presso il proprio domicilio e uno è di fuori provincia. I nuovi casi riguardano i comuni di Amorosi, Melizzano e San Leucio del Sannio, mentre rimane fermo a sei il numero dei decessi avvenuti al Rummo, dove ieri 32 tamponi (19 dei quali relativi a personale aziendale) analizzati sono risultati negativi. Sale invece a 31 il numero dei positivi in degenza presso l'azienda ospedaliera, 24 dei quali sono equamente distribuiti tra Pneumologia sub intensiva e Malattie infettive.

Sono tre i dirigenti medici di anestesia e rianimazione che hanno rassegnato le dimissioni volontarie dal nosocomio cittadino. Si tratta di Maddalena Gallo, Carmine Ferraiuoli e Giovanna Sorriento, che avevano sottoscritto un contratto a tempo determinato di otto mesi con l'azienda ospedaliera e che ne hanno richiesto la rescissione anticipata perché assunti a tempo indeterminato in altre strutture del territorio regionale. Per qualcuno di loro il contratto a tempo indeterminato sarebbe scaduto nel mese di agosto e per qualche altro a ottobre, in periodi dell'anno in cui l'emergenza Covid sarebbe stata probabilmente superata. In questa fase, in cui la presenza di professionisti della branca di anestesia nei reparti dedicati al Covid è di vitale importanza, la perdita di tre anestesisti, a cui si aggiunge la quiescenza del primario Elvio De Blasio, incide notevolmente sull'organico, già scarno, nonostante gli sforzi fatti dal digì Mario Ferrante per reintegrarlo.

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Nel pomeriggio la senatrice di Fi Sandra Lonardo ha incontrato i rappresentanti della Misericordia, della Croce Rossa e del 118, a cui ha consegnato 150 tute protettive in segno di gratitudine e di rispetto per il lavoro che svolgono sul territorio, in un momento di emergenza estrema che sta mettendo a dura prova la resistenza fisica e psicologica di chi come loro combatte in prima linea. La senatrice ha colto l'occasione per lanciare un appello: «Gli italiani stanno vivendo un momento di crisi e ognuno di noi deve dare un contributo a chi si trova in condizioni più critiche. Insieme si può creare un patto di solidarietà per il paese, nel rispetto del quale, ognuno può ipotizzare di tassarsi per i prossimi tre anni, in base alle proprie risorse economiche, allo scopo di creare un fondo di solidarietà. Credo sia necessario, per tener in vita un sistema economico che, altrimenti, rischia la bancarotta, trascinandosi dietro anche effetti sociali devastanti per la stessa democrazia».


L'attenzione delle forze politiche nei confronti degli operatori sanitari, e soprattutto nei confronti di quelli che prestano servizio a bordo delle ambulanze, è massimo. «Insieme con Pasquale Maglione e Danila De Lucia scrive in una nota Sabrina Ricciardi, senatrice del M5S - abbiamo contattato il direttore generale dell'Asl Gennaro Volpe, per stabilire con lui le modalità per partecipare all'acquisto dei tamponi e individuare l'azienda che ce li dovrà fornire, per poi consegnarli alla Centrale operativa del 118 di Benevento. Gli attivisti locali del M5S hanno inoltre lanciato una campagna di crowdfunding per finanziare l'acquisto di test rapidi che potranno essere eseguiti su tutti gli operatori impegnati nel soccorso. Riteniamo che sia opportuno effettuare test rapidi sugli operatori sanitari del pubblico, ma è necessario anche allargare il campo alle strutture ospedaliere private, alle forze dell'ordine impegnate e ai titolari e dipendenti di supermercati, mini-market, negozi di generi alimentari, farmacie, servizi postali, servizi di pulizia (in particolare negli ospedali e nelle cliniche), servizi di trasporto, edicole e tabacchi, allo scopo di avere un quadro più preciso del contagio».
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Il Mattino