Covid a Benevento, cimitero deserto: paura e paletti decimano le visite

Covid a Benevento, cimitero deserto: paura e paletti decimano le visite
Mai vista una cosa del genere. Non hanno dubbi funzionari comunali, commercianti, conducenti dei bus e quanti altri operano da anni per il funzionamento del cimitero. Il secondo...

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Mai vista una cosa del genere. Non hanno dubbi funzionari comunali, commercianti, conducenti dei bus e quanti altri operano da anni per il funzionamento del cimitero. Il secondo dei 3 giorni dedicati alla commemorazione dei defunti si chiude come il primo: struttura semideserta per tutte le 10 ore di apertura e filiera del «caro estinto» costretta a leccarsi le ferite. La tendenza del resto si era palesata fin dal pomeriggio di venerdì con visite diradate malgrado il clima primaverile. Sabato la conferma probante: temperature ancora concilianti ma flussi asfittici per l'intera giornata. Il segno evidente di una scelta ben precisa operata dai beneventani: il saluto ai propri cari dovrà attendere la fine di questa stagione eccezionale. Nessuno del resto immaginava che ci sarebbe stato il tradizionale pienone. Ma le dimensioni del calo sono andate ben oltre le aspettative e la giornata di Ognissanti ha certificato il dato. Il 2020 passerà dunque alla storia anche per la inedita risposta dei cittadini al richiamo degli affetti perduti, sempre molto sentito. Non è stato necessario attuare le misure stringenti varate dal Comune per contingentare e disciplinare gli accessi. «In nessun momento abbiamo raggiunto le 100 unità contemporaneamente» riferiscono gli operatori della Croce Rossa che anche ieri hanno presidiato il varco principale, unico consentito per l'entrata. In campo anche l'associazione cittadina di Protezione civile. Termoscanner alla mano, i volontari non hanno mai riscontrato situazioni a rischio. I più accaldati si sono giustificati con le temperature insolitamente elevate e il lungo tragitto percorso a piedi per raggiungere la struttura dallo sbarramento posto come d'abitudine all'altezza della rotonda di Ponticelli. Perlopiù sgomberi i vialetti interni al camposanto e incroci pericolosi ridotti dunque al minimo. La realtà ha di fatto neutralizzato le preoccupazioni espresse alla vigilia dal primo cittadino Clemente Mastella che era arrivato a prefigurare persino la chiusura del cimitero nel caso di assembramenti.

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Rari anche i viaggiatori che hanno optato per il bus. I dati raccolti ieri dalla Trotta Mobility sono più che eloquenti: «Al momento - rivelavano in serata gli addetti al servizio navetta - abbiamo staccato meno di 1.000 biglietti. Lo scorso anno al termine della tre giorni si contarono 15.000 tagliandi». Un crollo verticale del 90% anche se chiaramente il bilancio definitivo potrà essere stilato soltanto questa sera. Non dimenticheranno facilmente questo «week end dei morti» i fiorai e i venditori di luci votive. «Come sta andando? E secondo lei?» risponde con una controdomanda retorica Luigi Nazzaro. Da anni è titolare di un'attività ubicata lungo il viale di accesso al cimitero e il culto per chi non c'è più rappresenta il core business quasi esclusivo: «Questa strada è cieca - spiega il commerciante -. Gli introiti derivanti dalle visite ai parenti defunti costituiscono la nostra unica fonte di sostentamento. È inutile spiegare dunque cosa può significare per noi una situazione come questa». Calo che è andato anche oltre le prevedibili attese al ribasso: «Sicuramente non mi aspettavo i riscontri degli scorsi anni - aggiunge il titolare di Luiflor -. Ma un crollo del genere francamente va oltre ogni peggiore ipotesi. Abbiamo perso quantomeno il 70% degli incassi dello scorso anno».

E a colpire non è soltanto l'aspetto quantitativo delle presenze. Tra loculi e cappelle si sono visti perlopiù cittadini di mezza età e giovani. Quasi assenti gli anziani che invece solitamente rappresentano un bacino di utenza consistente. Ulteriore segnale del clima di paura che ha prosciugato il flusso delle visite e ha toccato in particolare i segmenti sociali considerati maggiormente esposti al pericolo contagio. Niente da segnalare evidentemente sul fronte dei controlli né sul piano della viabilità, nodo dolente in tempi normali. Scarsi gli interventi della polizia municipale all'imbocco del viale d'accesso alla struttura. Il diradamento delle presenze ha peraltro favorito qualche ragionevole concessione a beneficio dei cittadini con difficoltà di deambulazione ai quali è stato consentito di raggiungere il cimitero in automobile. Inoperosa la pattuglia dei vigili urbani dislocata come ogni anno all'altezza dell'uscita Benevento Centro del raccordo autostradale. E per effetto della pandemia anche la attesa celebrazione dell'arcivescovo Accrocca nella cappella cimiteriale subirà uno spostamento. Appuntamento alle 10.30 nella Cattedrale.

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Il Mattino