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I depuratori dei comuni sanniti stanno sempre peggio. Dopo indagini giudiziarie, sequestri eclatanti, denunce pubbliche giunte fino alle cronache nazionali, era lecito attendersi una drastica inversione di tendenza. E invece la condizione degli impianti di trattamento delle acque reflue in provincia di Benevento continua a essere insoddisfacente, per usare un eufemismo. Lo certificano i controlli eseguiti nel 2021 dall’Arpac che ha stilato nei giorni scorsi il report annuale. Più della metà degli impianti visitati dai tecnici dell’Agenzia sono risultati non in regola con i parametri fissati dal decreto 152/2006 (Testo unico sull’ambiente), segnatamente con la tabella 5 che indica i valori limite di sostanze inquinanti nelle acque prelevate a valle della infrastruttura. In 11 casi sui 19 totali verificati, i campioni d’acqua sono risultati ancora pesantemente contaminati malgrado il presunto trattamento di bonifica. Una percentuale preoccupante se si considera che le ispezioni sono state effettuate a campione. L’elenco delle sostanze finite nei fiumi anche lo scorso anno è raccapricciante: escherichia coli, tensioattivi, azoto ammoniacale, solidi sospesi. In molti casi è stato rinvenuto anche un tasso irregolare di ossigeno.
Il Mattino