Sprint sulla diga di Campolattaro, c'è il bando di gara

Budget da 529 milioni e tempi stringenti

Campolattaro
È partita la grande marcia per l'entrata in esercizio della diga di Campolattaro. Ieri mattina la pubblicazione del bando di gara da parte della Regione, ente...

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È partita la grande marcia per l'entrata in esercizio della diga di Campolattaro. Ieri mattina la pubblicazione del bando di gara da parte della Regione, ente attuatore. La procedura riguarda la stipula di un accordo quadro in 3 lotti per la progettazione esecutiva, l'esecuzione dei lavori, e i servizi accessori dell'intervento «Utilizzo idropotabile delle acque dell'invaso di Campolattaro e potenziamento dell'alimentazione potabile per l'area beneventana». Queste le opere in gara: realizzazione di una galleria di derivazione lunga 7,6 chilometri da Campolattaro a Ponte; impianto di potabilizzazione a Ponte con serbatoio di accumulo; integrazione dei sistemi acquedottistici della provincia di Benevento; adduttore primario irriguo che attraverserà la valle telesina da Ponte al Grassano; due impianti idroelettrici.

L'importo a base di gara è di 529 milioni su un finanziamento totale pari a 700 milioni, cofinanziati da Pnrr e Regione. Il bando sancisce che «la realizzazione della progettazione è prevista entro il 31 dicembre 2023» e «la durata dei lavori è fissata in 880 giorni». Pertanto «la realizzazione dell'opera è prevista entro il 31 marzo 2026». Meno di tre anni, dunque, per vedere finalmente in azione quella che da decenni è una gigantesca piscina inutilizzata, se si eccettua qualche gara in canoa. Ma la legittima e unanime soddisfazione per una storica incompiuta che si appresta a perdere tale etichetta non deve far perdere di vista i contorni esatti dell'operazione.

L'intervento garantirà l'uso idropotabile a 2,5 milioni di cittadini campani, dei quali 190mila in provincia di Benevento. In questa fase inoltre non sono previsti interventi per potenziare l'utilizzo irriguo della risorsa che dunque si limiterà agli stessi comuni già serviti dal Consorzio di bonifica Sannio Alifano: Puglianello, Amorosi, San Salvatore, Telese, Faicchio, e solo in minima parte Melizzano e Solopaca. Bicchiere mezzo pieno? Per Simone Paglia, sindaco del centro che dà il nome all'invaso, «l'obiettivo da raggiungere non è realizzare opere tanto per realizzarle, ma assicurare ricadute benefiche reali per il territorio. Confidiamo che questo avverrà ma chiediamo precise garanzie sia in relazione all'impatto ambientale dell'opera a regime, sia in merito all'impatto paesaggistico dei cantieri, per evitare contraccolpi nefasti per la vivibilità e il turismo in un'area tutelata».

Area della quale si occupa il Wwf, titolare dell'oasi del lago formato dal Tammaro: «Vigileremo sul rispetto di quanto concordato in fase di dibattito pubblico - ricorda il presidente Camillo Campolongo -. L'attingimento dovrà essere minimo nel periodo della riproduzione degli uccelli, in primavera. Inoltre i lavori nella zona umida devono svolgersi con gradualità, attraverso un sistema di canali ad anelli». Antenne alzate anche per il comitato «Acqua bene comune»: «Questo bando - mette in guardia il portavoce Giannicola Seneca - va letto alla luce della delibera di giunta regionale 312 del 31 maggio, con la quale, mediante una società partecipata al 49%, si appaltano ai privati le più grosse risorse idriche della Campania, a partire dalle sorgenti di Cassano Irpino, passando per l'invaso di Campolattaro e gli approvvigionamenti dal Molise. Con padre Alex Zanotelli abbiamo lanciato una petizione, ma De Luca fa orecchie da mercante».

Dal mondo agricolo arriva l'appello a far partire subito anche la fase 2 dell'opera: «Riconosciuta la giusta priorità all'uso idropotabile - commenta il leader di Confagricoltura Antonio Casazza - bisogna accelerare anche sul versante delle infrastrutture per l'agricoltura e la zootecnia, riempiendo di contenuti il protocollo siglato a febbraio in Regione». In sintonia il presidente Cia Carmine Fusco: «Occorre dare seguito all'intesa raggiunta con Regione, Provincia, Consorzio Sannio Alifano per dotare gran parte del territorio sannita di opere al servizio delle aziende agricole e zootecniche. Sollecitiamo una rapida riattivazione del tavolo per fare il punto sulle iniziative adottate e da adottare».

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Il Mattino