Fi punta Lonardo, Fdi su D'Alessandro: le nomination dividono il centrodestra

Fi punta Lonardo, Fdi su D'Alessandro: le nomination dividono il centrodestra
«Per ora, siamo alle ipotesi. Quella di Lucio Lonardo non è una scelta, bensì un'interlocuzione. Forza Italia continuerà a esplorare, per verificare...

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«Per ora, siamo alle ipotesi. Quella di Lucio Lonardo non è una scelta, bensì un'interlocuzione. Forza Italia continuerà a esplorare, per verificare se sussistono ulteriori opzioni per la candidatura a sindaco». Così Francesco Rubano a margine del coordinamento provinciale. Fra i vice coordinatori provinciali non c'era il vicario Lello Di Somma, mentre del quintetto nominato mesi fa ha partecipato il solo Daniele Zaccari (assenti Roberto Orlando, Pierpaolo Parente e Pierpaolo Izzo, oltre a Gigi Scarinzi da tempo allontanatosi dal partito). Presenti il coordinatore Iannace, il consigliere provinciale Claudio Cataudo, i consiglieri comunali di Benevento Pina Pedà e Annarita Russo, Federica Ventorino, Antonio Reale e Domenico Mauro. Il vice coordinatore regionale Rubano ha assicurato che le amministrative saranno attenzionate sia dai vertici nazionali che dai ministri forzisti. Delle provinciali si parlerà successivamente. In quanto alle comunali, per Fi sta emergendo la candidatura a sindaco di Lucio Lonardo. «Non si tratta di una scelta definitiva puntualizza Rubano -, ma se dovessero emergere altri nomi, saranno anch'essi proposti al tavolo della coalizione». Sulla nomination inciderà molto il tavolo regionale: i forzisti sanniti, preso atto della netta contrarietà di Fratelli d'Italia e della tiepidezza della Lega (non a caso, Luca Ricciardi ha interpellato Sandro D'Alessandro), sperano che il riparto delle candidature veda un meloniano a Salerno, un salviniano a Caserta e un berlusconiano a Benevento. In tal caso, eventuali veti inevitabilmente cadrebbero. Si è fatto cenno pure ai punti programmatici: occhi puntati su sanità, scuola, revisione del Puc, mensa e commercio. Netto dissenso da parte di Domenico Mauro: «Non mi appassiona il gioco della torre, non serve a nessuno bruciare un nome a settimana. A me non interessa questo tipo di politica». Secondo l'ex coordinatore, c'è la necessità di delimitare la coalizione e capire dapprima se la colazione di centrodestra è autosufficiente per battere Mastella e il centrosinistra. «Per me non lo è! Bisogna pertanto allargare e non ci si può presentare al tavolo con i potenziali alleati già con l'indicazione di questo o quel nome, ma bisogna parlare dei problemi, delle proposte di risoluzione e poi si fa la sintesi su di un candidato. Se non si usa questo metodo, un giorno si sfila un partito o una lista e l'altro pure. Rispetto a questo percorso, sono disponibile a dare un mio contributo, altrimenti resterò alla finestra a guardare».

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Tre ore di confronto non sono bastate. Sandro D'Alessandro lunedì incontrerà di nuovo la delegazione di Fdi. L'altro ieri sera dall'ex sindaco si sono recati Mimmo Matera, Francesca Pedicini e Federico Paolucci. Che dicono: «Oltre tre ore non sono bastate ad affrontare tutte le questioni sul tappeto, dal futuro della città e del Sannio, alla confusione politica che regna nei partiti e nelle forze civiche. Un dialogo che ha riguardato i guasti delle recenti amministrazioni, ma anche le vicende che hanno caratterizzato negli ultimi anni il centrodestra in generale e in particolare l'evoluzione della destra da Alleanza Nazionale fino ai giorni nostri». A parere dei tre esponenti meloniani, è stato un confronto che ha consentito di ritrovare uno spirito di analisi politica a 360 gradi, oltre gli steccati ideologici, com'è nello spirito di quella cultura che pervade da sempre una certa destra e che ha caratterizzato sempre la persona di Sandro D'Alessandro. Paolucci e gli altri, così come in precedenza avevano fatto Antonio Reale prima e Luca Ricciardi poi, hanno invitato l'ex primo cittadino a ridiscendere in campo per riproporsi a sindaco. A differenza degli altri incontri, D'Alessandro non ha fornito una risposta definitiva. Intende riflettere.

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In vista dell'incontro convocato per domani assieme ai 5 Stelle, il Pd ha tenuto una riunione ristretta. Da quel che è trapelato, i dem puntano a dar vita prima alla coalizione, poi ad assumere una decisione in ordine alla candidatura a sindaco. Al mini vertice hanno preso parte Antonella Pepe, Mino Mortaruolo, Giovanni Cacciano, Giovanni De Lorenzo, Fausto Pepe, Italo Palumbo, nonché le consigliere comunali Marialetizia Varricchio e Floriana Fioretti. I tre del gruppo Pd, Raffaele Del Vecchio, Cosimo Lepore e Francesco De Pierro non sono stati invitati. Sarebbe stata prospettata anche l'ipotesi del sondaggio, ma non pare aver raccolto molti consensi. Ci si è aggiornati a dopo il conclave di domani sera.
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Il Mattino