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Riapre domani mattina dopo un'assenza di ben due anni a causa delle misure anti-covid, la centenaria fiera di San Giuseppe in località Santa Colomba (alle spalle dello stadio). Il ritorno auspicato in questi mesi da operatori commerciali e addetti ai lavori, in particolare del comparto agricolo, sarà celebrato con un record di espositori. Fino a ieri era stata toccata, infatti, quota 120, rispetto all'ultima edizione svoltasi a marzo 2019 che registrò la presenza di 115 stand. Ma il numero per quest'anno è destinato a salire, come sottolinea l'assessore alle attività produttive Luigi Ambrosone che, insieme al personale del settore e in sinergia con l'assessore Cappa, sta curando la parte organizzativa e della logistica. «Stiamo valutando proprio in queste ore ulteriori richieste di partecipazione da parte di aziende, pertanto considerato che ci sono ancora degli spazi disponibili, crediamo di arrivare quanto meno a quota 130, un numero che costituisce un traguardo importante per un appuntamento di grande interesse economico e di sviluppo commerciale per gli operatori del settore agro-alimentare, artigianale e delle avanzate tecnologie agricole. Stiamo avendo un grande riscontro a quelli che sono i nostri sforzi profusi per questa manifestazione».
La novità di questa edizione è quella di un ritorno al passato rispetto all'ultimo decennio, riguardante la caratterizzazione che sarà esclusivamente agricola. L'unica eccezione sarà costituita da un'area food indispensabile quanto meno per coloro che operano all'interno della rassegna, oltre che per i visitatori. Si punta su un'alta specializzazione proprio per creare un appeal identificativo e quasi esclusivo che possa servire a crescere ulteriormente negli anni futuri facendo diventare la fiera beneventana un punto di riferimento non solo nell'ambito provinciale. Il Comune ha rilasciato le autorizzazioni per l'apertura di stand oltre che ad aziende del capoluogo e della provincia, a numerose altre provenienti dal Lazio, Puglia, Molise e tutta la Campania e si attende la presenza di ospiti anche a livello extra-provinciale come avvenuto prima della crisi.
Il taglio del nastro è previsto domattina alla presenza del sindaco Clemente Mastella e degli assessori Luigi Ambrosone e Attilio Cappa, invitato anche il vescovo Accrocca. Da palazzo Mosti sottolineano l'importanza simbolica della fiera. «Rappresenta dice Cappa un ulteriore passo in avanti verso quella normalità a cui tutti desideriamo ardentemente tornare, dopo la crisi pandemica che ci investito negli ultimi due anni, motivo per cui ci attendiamo anche una risposta importante a livello di numero di visitatori». A livello organizzativo resi noti diverse innovazioni rispetto al passato. Innanzitutto la divisione per categorie merceologiche dell'area mercatale che prevede l'istituzione di nove aree contraddistinte con lettera e colorazione.
Questo il dettaglio. Settore A (area verde): piante ornamentali, da frutta e fiori, arredo giardino; settore B (area gialla): forni, camini, termocamini e caldaie; settore C (area rossa): macchine agricole, macchine movimentazione terra, attrezzature e prodotti per l'agricoltura; settore D (area arancio): ferramenta in genere; settore E (area fucsia): articoli per la casa e dimostrativi, animali e finimenti per animali; settore F (area azzurra): gazebo; settore G (area verde acqua): prodotti alimentari di coltura biologica; settore H: area di ristoro ed infine il settore I posizionato all'esterno dell'area fieristica con stand di prodotti vari beneventani o intrattenimento (torroni, nocciole e così via). L'area parcheggio, gratuita sarà quella antistante allo stadio Ciro Vigorito, alla Rotonda degli Atleti e nel recinto dell'adiacente Palatedeschi. Come già anticipato dal Mattino, per la concomitanza della fiera sarà sospeso sabato il mercato regionale degli ambulanti. A tal proposito i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno rilasciato dichiarazioni di distensione, nell'ambito del rapporto di collaborazione instaurato con l'amministrazione comunale.
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