«Non si scarichino sugli amministratori locali e sul territorio anche i controlli delle emissioni di gas radon». Clemente Mastella chiede una moratoria del percorso...
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Il settore Ambiente del Comune ha avviato nei primi giorni di novembre l'iter amministrativo finalizzato alle verifiche. Con determina del dirigente del settore Lavori pubblici Maurizio Perlingieri è stato affidato l'incarico tecnico per la rilevazione della eventuale presenza del gas considerato uno dei principali responsabili del tumore al polmone. Si partirà dai locali che ospitano le scuole dell'infanzia ma l'obbligo ricadente in capo all'ente locale abbraccia una fascia molto ampia di strutture, dagli uffici comunali aperti al pubblico ai luoghi destinati agli spettacoli solo per fare qualche esempio. Non sono esentati i privati chiamati a completare e trasmettere le risultanze delle misurazioni entro 18 mesi, ovvero entro il 16 gennaio 2021. Pena: la perdita dell'agibilità dei locali e dunque dello sfruttamento commerciale degli stessi. Unici esentati i conduttori di edifici residenziali. Una norma esigente che se da un lato ha il pregio di colmare una storica lacuna, dall'altro appare calata come una mannaia su centinaia di migliaia di cittadini.
Se ne fa interprete il primo cittadino di Benevento: «Credo che la lotta al gas radon sia un momento di garanzia per salvaguardare la salute dei cittadini - premette Mastella - Ma mi chiedo, e chiedo, con quali risorse tutto questo potrà avvenire? Quali strumenti sono stati posti in essere per discutere, approfondire tra le istituzioni e decidere il modo più efficace per la prevenzione? Noi abbiamo avviato il monitoraggio, ma quanti sanno cosa si dovrà fare? Allora chiedo al presidente De Luca di prolungare i termini perentori, di fornire gli strumenti operativi e finanziari e non di scaricare sulle spalle, al solito, degli amministratori locali il peso delle responsabilità che questa volta riguardano anche i dirigenti scolastici e le autorità sanitarie. Si convochino urgentemente incontri provinciali, si ascoltino gli amministratori e poi si avvii una utile e programmata strategia preventiva». Oltre alla auspicata campagna di ascolto dei territori, da Palazzo Mosti si lancia anche l'allarme relativo ai costi che l'operazione radon comporta. Si consideri che l'obbligo di legge abbraccia indifferentemente i municipi più grandi e quelli che contano poche centinaia di anime, taglia assai diffusa nel Sannio. Gli enti che hanno ottemperato negli stringenti tempi previsti sono una ristrettissima minoranza. Problemi di non poco conto anche per gli istituti scolastici i cui dirigenti si trovano investiti di ulteriori responsabilità. Sul fronte dei privati poi la legge regionale costituisce l'ennesimo grattacapo economico e burocratico, con in più il rischio di perdere l'agibilità dei locali se le verifiche non saranno effettuate entro il gennaio 2021. Tra le prime a muoversi è stata la Confcommercio sannita che ha offerto ai propri iscritti la possibilità di aderire a una apposita convenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino