Guardia Sanframondi: imbianchino morì durante lavoro, patteggiano due imprenditori

La vittima aveva 54 anni

Patteggiamento per la morte di un imbianchino a Guardia Sanframondi
Due condanne per un infortunio mortale sul lavoro avvenuto a Guardia Sanframondi nel dicembre del 2020. L'uomo deceduto era Giuseppe Ruocco, 54 anni, un operaio di Guardia...

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Due condanne per un infortunio mortale sul lavoro avvenuto a Guardia Sanframondi nel dicembre del 2020. L'uomo deceduto era Giuseppe Ruocco, 54 anni, un operaio di Guardia Sanframondi, padre di due figli, rimasto vittima appunto di un incidente sul lavoro.


Il Gup Vincenzo Landolfi nell'udienza di ieri ha accolto la formula del patteggiamento, ed ha emesso una condanna ad 1 anno e 4 mesi di reclusione per ciascuno dei due imputati che hanno beneficiato della sospensione della pena. I due imputati sono Angelina Garofano, 63 anni, titolare della "Sannio Costruzioni" e Giovanni Foschini, 67 anni, entrambi di Guardia Sanframondi, legale rappresentante della "Mediop" e anche responsabile della sicurezza. I due sono stati difesi dall'avvocato Nino Lombardi. I familiari del deceduto si sono costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Cecilia Del Grosso e Silvio Falato.

L'incidente avvenne il 4 dicembre 2020. Quel giorno Ruocco, stava lavorando come imbianchino in un capannone industriale della "Mediop", committente dei lavori, per conto della "Sannio Costruzioni", l'impresa di cui era dipendente. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il malcapitato cadde all'indietro da una scala a pioli da un'altezza di 4 metri, battendo violentemente la testa. In particolare secondo l'accusa i responsabili dei lavori avevano omesso di assicurare che la scala a pioli in uso al lavoratore fosse sistemata in modo da garantirne la sua stabilità, ed in particolare di evitare lo scivolamento del piede. Inoltre si omise di adottare nel lavoro in quota adeguati ponteggi e precauzioni in grado di eliminare il pericolo di cadute di persone. Inoltre non era stato richiesto a Ruocco l'osservanza delle norme di sicurezza e l'uso dei mezzi di protezione individuali, in particole il casco di protezione alla testa. Soccorso, l'operaio venne trasportato all'ospedale "San Pio" dove i medici riscontrarono subito lesioni al cranio e fratture costali, sottoponendo l'uomo ad un intervento chirurgico. Poi le sue condizioni si aggravarono, venne ricoverato in rianimazione, e a distanza di due giorni morì.


Il sostituto procuratore della Repubblica Marilia Capitanio dispose l'autopsia, affidata al medico legale Emilio D'Oro, che l'eseguì alla presenza del professore Fernando Panarese, per i due indagati, e il dottore Michele Selvaggio per i familiari della vittima. Ne scaturirono le contestazioni agli imputati riguardanti l'omissione di norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Ieri il patteggiamento.

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Il Mattino