Due distinte scosse di terremoto l'altra notte hanno interessato due comuni del Sannio limitrofi a distanza di due ore l'una dall'altra. Alle 2,06 la piccola comunità di Sassinoro è stata scossa da una scossa di magnitudo 3.1, con epicentro nell'area di confine tra l'ultimo paese del Sannio e Sepino, primo comune del Molise. Il secondo episodio di magnitudo 2.0, è stato registrato a Morcone alle 4,32 del mattino. A renderlo noto, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ha individuato l'epicentro a 10 chilometri di profondità per entrambi i movimenti sismici che riguardano il bacino sismico del comune di Bojano e sono da associare all'attività tellurica cominciata alle 21 del 13 febbraio a Vinchiaturo, comune in provincia di Campobasso che dista circa 20 chilometri da Sassinoro. Dopo quel primo episodio, tra la giornata di mercoledì e quella di ieri, il sismografo dell'Osservatorio sismico «Luigi Palmieri» di Pesco Sannita ha registrato sei scosse, di cui tre solo strumentali.

Invece, la scossa registrata a Sassinoro, è stata avvertita forte e chiara dai residenti che hanno avuto paura e che hanno commentato con apprensione e timore sui social soprattutto il boato caratteristico che precede gli eventi sismici. «Non si è trattato di un evento di grave entità - dice il sindaco Pasquale Cusano - né abbiamo avuto danni. L'epicentro è stato localizzato poco distante dalla zona del santuario di Santa Lucia. Siamo in una zona ad alto rischio sismico ma abbiamo il vantaggio di essere inseriti nella rete dei sismografi e di essere in grado di conoscere in tempo reale cosa sta accadendo. Infatti, subito dopo la scossa, caratterizzata da un movimento sussultorio, sono stato contattato dalla centrale operativa di Napoli. Questo dà la misura del fatto che, diversamente dagli anni passati, c'è un monitoraggio costante a livello regionale».

La scossa ha turbato il sonno dell'intera comunità ma non ha determinato fughe notturne dalle case. «Nessuno è sceso in strada continua il sindaco - ma molte luci si sono accese nelle case del paese. Stamattina (ieri ndr), in via precauzionale, ho visitato anche la scuola che non ha subito alcun danno. Dopo la prima fase di paura, tutto è tornato alla normalità ma rimangono sempre la preoccupazione per un epicentro così prossimo e l'incognita sulla risposta di un centro storico vecchio di fronte a una scossa di maggiore intensità. Il nostro vantaggio è rappresentato dal fatto che, trattandosi di una piccola realtà di cui conosciamo ogni singola abitazione e il numero di abitanti che la occupano, in caso di emergenza riusciremmo a coordinare con maggiore velocità e facilità le operazioni di soccorso. Il Comune ha un piano di protezione civile pronto a essere messo in atto e spazi aperti, come il campo sportivo e l'area di parcheggio in cui convergere in caso di calamità naturali, oltre alla casa comunale». Diversa è stata la percezione della scossa delle 4:35 a Morcone, avvertita soprattutto nella zona bassa del paese. Morcone, come Sassinoro, dal 2003, rientra in zona 1, vale a dire nell'area più pericolosa dove possono verificarsi forti terremoti. «Abbiamo il piano di emergenza comunale dice il sindaco Luigino Ciarlo che scatta nel caso di un grave evento sismico ma quella dell'altra notte è stata una piccola scossa che non ha procurato alcun danno».