La ministra Bernini: «Unisannio un'eccellenza, ora sinergie per trattenere i giovani»

L'avvio dell'anno accademico

La ministra Bernini all'Unisannio
«Bisogna trattenere i nostri laureati sul territorio, nelle aree interne. L'Unisannio ha sfornato oltre 16mila laureati in 25 anni, eppure, tendenzialmente quasi il 30%...

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«Bisogna trattenere i nostri laureati sul territorio, nelle aree interne. L'Unisannio ha sfornato oltre 16mila laureati in 25 anni, eppure, tendenzialmente quasi il 30% va a lavorare altrove. La nostra sfida è creare le condizioni perché rimangano qui. Creare un unico sistema sinergico tra università, città, imprese, terzo settore e associazioni di categoria, per dare loro l'opportunità per restare. O, almeno, la possibilità di scegliere». È questa la sfida che lancia la ministra per l'Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, partecipando alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Unisannio, nel 25esimo anniversario della fondazione dell'ateneo sannita nell'auditorium di Sant'Agostino di Benevento.

«Quella di Benevento è un'eccellenza nel tessuto universitario italiano», dirà, poco dopo, la ministra durante il suo intervento in cui cita anche l'esempio del dipartimento di Ingegneria, inserito da tempo tra le eccellenze delle università statali. L'«eccellenza», unita alla ricerca di «sostenibilità» sono i temi principali affrontati da Bernini nell'auditorium. Ad ascoltarla studenti, istituzioni, autorità civili, militari e religiose, oltre a una rappresentanza dei rettori di altri atenei italiani.

E nell'immancabile riferimento ai conflitti in corso e all'impegno per la pace (proprio nel giorno della Memoria) e per l'accesso alle cure sanitarie, la ministra fa riferimento ai temi toccati, poco prima, dal rettore Gerardo Canfora, ma anche dalla presidente di Emergency, Rossella Miccio, nella sua lectio inauguralis. Non tralascia l'impegno contro il cambiamento climatico, rispondendo alle sollecitazioni di Francesco Guadagno sui rischi geologici, né il disagio giovanile cui fa riferimento il rappresentante degli studenti dell'Unisannio, Pasquale Piantedosi. «Importante il messaggio sulla consapevolezza, la prevenzione e diagnosi precoce, fondamentali per combattere le conseguenze del cambiamento climatico», dice la titolare del dicastero dell'Università. «La soluzione a ogni problema è mettere insieme i diversi attori a servizio del territorio e delle aree interne. Dobbiamo irrorare i territori dei saperi delle università».

Nel ricordare la Giornata della Memoria cita la senatrice a vita, Liliana Segre: «Il culto della memoria è l'unico antidoto contro le indifferenze». Bernini, inoltre, sottolinea l'importanza del confronto, spiegando come si sia prodigata, «in questi primi tre mesi di incarico ad ascoltare i rettori, gli studenti, gli stakeholder del sistema universitario». Un tour a tappe forzate, «un ciclo intensivo», lo definisce lei, e «non certo una turné», per ascoltare le priorità e «raccogliere stimoli» su cui improntare la propria azione. «L'obiettivo è risolvere qualcuno dei problemi nell'arco della legislatura». Poi, rispondendo alle sollecitazioni e alle preoccupazioni sollevate dal rappresentante degli studenti sul «disagio giovanile e sulle pressioni», Bernini parla della necessità di una «formazione multidisciplinare. Non bisogna avere paura del merito, bisogna ragionare per risultati».

Dal canto suo, il rettore Canfora cita Virginia Wolf nel passaggio in cui parla del ruolo dei luoghi del sapere che «devono insegnare alla gioventù a odiare la guerra». Poi, parlando dei 25 anni dell'ateneo, rappresenta un cammino portando avanti su una duplice sfida: «Entrare a pieno titolo nella comunità scientifica nazionale e internazionale e, al contempo, essere istituzione fortemente radicata sul territorio, svolgendo un ruolo attivo per la crescita culturale, sociale ed economica della nostra comunità. Un quarto di secolo in cui l'Ateneo ha perseguito con tenacia un'ipotesi di insediamento nel centro cittadino, con l'ambizione di contribuire a realizzare quel sistema città-università che riassume la migliore tradizione universitaria italiana».

Il sindaco Clemente Mastella, nell'intervento di saluto, ritorna sulla richiesta di una facoltà di Medicina a Benevento. «Mi auguro - dice - che il ministro Bernini dia diritto di asilo a questa idea. Sarebbe ricordata anche lei nella storia della nostra comunità, come abbiamo fatto con la Falcucci, cui si deve la nascita dell'università di Benevento». Un punto su cui la ministra, però, glissa: «Non è una risposta che posso dare io, al momento, vista la complessità». Poi, sull'ipotesi di stipendi differenziati tra Nord e Sud, precisa: «Quello che noi dovremmo fare è cercare di perequare tutta l'Italia, cioè portare tutti i territori a un livello di benessere, di prosperità che è il senso del Pnrr».
 

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Il Mattino