La società non paga, fuori dal campetto: sport, un sogno infranto per i ragazzi

ll responsabile della star games si è rivolto al tribunale e chiede una transazione al Comune

a società non paga, fuori dal campetto
L'Associazione Sportiva Dilettantistica «Star Games» è al centro di una controversia con il Comune che potrebbe portare alla sua estromissione dal campo...

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L'Associazione Sportiva Dilettantistica «Star Games» è al centro di una controversia con il Comune che potrebbe portare alla sua estromissione dal campo sportivo di Rione Libertà. Tutto questo a seguito di una risoluzione unilaterale della convenzione da parte dell'ente. A ricostruire la vicenda è l'allenatore, Vincenzo De Caro: «La situazione - spiega l'allenatore - è stata innescata dalla risoluzione unilaterale da parte del Comune della convenzione stipulata nel 2017, che ha dichiarato decaduta l'associazione dalla concessione dell'impianto sportivo comunale "Libertà" ex Cral Via Cosentini.

La decisione è stata comunicata tramite una nota del Dirigente del Settore Sport Alessandro Verdicchio, datata 29 agosto 2023, con un ultimatum di 10 giorni per lasciare l'impianto e consegnare le chiavi all'Ufficio Patrimonio, pena l'adozione di misure più drastiche. Non abbiamo, ovviamente, ritenuto di accettare, supinamente, questa imposizione e ci siamo affidati al Tribunale di Benevento per veder dichiarato illegittimo l'ordine di rilascio», con l'assistenza dei legali Nicola Marino, Filomena Marino e Luigi Marino.

«La struttura che occupiamo - prosegue De Caro - ci fu consegnata in uno stato disastroso, con oneri stringenti e sproporzionati e un canone di 20mila euro all'anno. Abbiamo tentato di mettere in luce le gravi criticità di quanto accaduto, ma non abbiamo trovato ascolto concreto e fattivo nel Comune».

La controversia si è intensificata con l'avvento della pandemia: «Prima del Covid, - prosegue l'allenatore - nonostante l'ingiusto trattamento, abbiamo serrato i denti, fatto sacrifici personali e creduto nel nostro sogno. Con la pandemia e tutto quello che ne è conseguito per gli sport "di contatto" non siamo riusciti a reggere quello squilibrato rapporto. Abbiamo resistito perché abbiamo a cuore lo sport e, soprattutto, i valori che, in particolare il calcio, sa infondere ai giovani e giovanissimi».

La decisione del Comune di respingere le richieste dell'associazione ha suscitato preoccupazioni nella comunità che ruota attorno a questa realtà. «Lasceremo centinaia di giovani che credono in noi - commenta De Caro - famiglie che hanno visto, nello sport, quella dimensione pulita e ricolma di valori alla quale ispirarsi. In un momento storico caratterizzato da baby gang, minori in preda all'alcool, riti sanatici, aggressioni e violenza, la Star Games rappresentava l'isola felice in un quartiere peculiare, ostaggio di un'immagine che non gli appartiene, ma con criticità che non possono essere ignorate».

Pur ammettendo che l'associazione «è stata costretta a ritardare i pagamenti di un canone che era ed è troppo alto per lo stato della struttura. È, però, altrettanto vero che il Comune conosceva bene la condizione dell'impianto. Una pubblica amministrazione deve sempre agire alla luce dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza. Così il Rione Libertà rischia di perdere un punto di riferimento importate. Infine - aggiunge De Caro - verrà consentito uno sfogo: perché le altre strutture, affidate in uno stato di manutenzione diverso, in zone della città che non hanno le stesse particolarità del rione Libertà, sono state concessa a canoni inferiori? Il Comune può smentire questa circostanza? È vero o no che altre Asd pagano canoni ridotti rispetto ai 20mila euro imposti alla Star Games? Noi, quale che sia la decisione del Tribunale e quelle successive, volevamo solo condividere con la città quando sta accadendo e, al tempo stesso, ringraziare le ragazze ed i ragazzi, le loro famiglie e tutte le persone che hanno creduto in noi. Sappiamo che tanti tesserati ci abbandoneranno non avendo più la nostra struttura, non possiamo biasimarli, ma l'importante è che continuino a credere nei valori sani del calcio e dello sport».
 

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Il Mattino