Lavori sulle strade, due sindaci ​della Campania vanno a processo

Lavori sulle strade, due sindaci della Campania vanno a processo
Rinviati a giudizio per omissione di atti di ufficio i sindaci Raffaele Caputo, di Fragneto Monforte, e Antonio Michele, di Pesco Sannita, per non aver adottato dei provvedimenti...

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Rinviati a giudizio per omissione di atti di ufficio i sindaci Raffaele Caputo, di Fragneto Monforte, e Antonio Michele, di Pesco Sannita, per non aver adottato dei provvedimenti idonei a rendere sicura una via intercomunale che collega i due centri. La decisione del duplice rinvio a giudizio è stata adottata, al termine dell'udienza di ieri, dal Gup Gelsomina Palmieri che ha fissato il processo per il 16 giugno del prossimo anno davanti al primo collegio penale. La richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata da Francesca Saccone, all'epoca sostituto procuratore della repubblica del Tribunale di Benevento, ora trasferita in altra sede.


Secondo l'accusa, i due primi cittadini - fino al dicembre del 2017 - non sarebbero intervenuti su un tratto di strada pericoloso in contrada Rapinella, località compresa tra i centri di Pesco Sannita e Fragneto Monforte. Nelle loro rispettive qualità, afferma l'accusa, avrebbero omesso atti di loro competenza che, per ragioni di sicurezza pubblica, dovevano essere compiuti senza alcun ritardo.

In particolare, nonostante fossero a conoscenza della pericolosità del tratto di strada intercomunale denominata appunto Rapinella - sostiene ancora l'accusa -, dovuta alla mancata realizzazione di opere di urbanizzazione, alla mancata segnaletica stradale sia orizzontale che verticale, alla mancata predisposizione di marciapiedi e di opere di convogliamento e smaltimento delle acque - criticità più volte segnalate dai cittadini residenti e attestate anche dal dipartimento della pubblica sicurezza (compartimento della polizia stradale - sezione di Benevento) nonché dalla prefettura, finivano con il non adottare alcun provvedimento urgente per prevenire e eliminare i pericoli per la pubblica incolumità e la sicurezza urbana che quella strada rappresentava.


I due sindaci erano deputati a intervenire perché i due enti locali erano comproprietari della strada. Queste omissioni, a parere dell'accusa, hanno provocato degli allagamenti ad abitazioni della zona, oltre anche alla denuncia da parte di una persona, coinvolta in un incidente stradale. Quattro residenti della zona, inoltre, si sono costituti parte civile. Dopo una precedente udienza, saltata per difetti di notifica, si è svolto il procedimento davanti al Gup Palmieri. I due primi cittadini sono stati difesi dagli avvocati Marcello D'Auria, Luigi Diego Perifano e Vincenzo Sguera che hanno chiesto il proscioglimento dei sindaci, facendo anche riferimento alla situazione in cui versavano le casse comunali che non consentivano degli interventi. Per la parte civile, l'avvocato Roberto Prozzo aveva chiesto, invece, il rinvio a giudizio dei due primi cittadini, ritenendoli responsabili di omissioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino