Le vittime di Cutro rivivono in una tela del pittore Ruggieri

L'artista di San Lorenzello esporrà ad Acquapetra

Le vittime di Cutro rivivono in una tela del pittore Ruggieri
Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi, sulle coste di Cutro, località calabrese che affaccia sul Mar Ionio, si consumava una delle più orrende tragedie della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi, sulle coste di Cutro, località calabrese che affaccia sul Mar Ionio, si consumava una delle più orrende tragedie della storia contemporanea del nostro Paese. Un caicco partito dalla Turchia con a bordo circa 180 migranti si rovesciava a causa delle avverse condizioni del mare e della violenza delle onde. Nell'incidente persero la vita in 94, tra uomini, donne e bambini.

Un episodio che ha toccato in profondità le coscienze degli italiani, rilanciando con forza il dibattito pubblico sui flussi migratori e orientando una riflessione decisa anche nelle varie espressioni artistiche così come è avvenuto nel caso di Alfonso Ruggieri, pittore originario di San Lorenzello particolarmente apprezzato dalla critica non solo nazionale. «Una luce negli abissi» questo il titolo della sua ultima produzione, che verrà svelata per la prima volta al pubblico il prossimo 7 giugno presso la sala conferenze del resort Aquapetra a Telese Terme.

A dar luogo al dibattito sul senso e sul significato della tela ci saranno Padre Francesco Loprete, parroco della parrocchia visitazione della Beata Vergine Maria in Le Castella, piccola località ubicata a soli 5 chilometri da Cutro, Igino De Masi, filosofo, autore di articoli di ricerca teoretica per le riviste «Itinerari Filosofici» nei Quaderni di studi di etica e di politica e Aracne Editrice nonché consulente di pubbliche amministrazioni nell'ambito economico-finanziario, Ylenia Mazzarella, storica dell'Arte, collaboratrice e assistente di Vittorio Sgarbi e la senatrice Ilaria Cucchi.

Inoltre, all'interno degli spazi del resort telesino verrà esposta, per l'occasione, la croce realizzata con i legni della barca dei migranti affondata a largo di Cutro. «Ho sempre inteso l'arte come uno strumento privilegiato per guardare con occhio critico la realtà che mi circonda - le parole di Alfonso Ruggieri -. Ritengo che l'opera di un'artista possa e debba contribuire a rappresentare una cornice di senso anche nelle situazioni e nelle condizioni in cui l'interpretazione può apparire non del tutto immediata poiché condizionata da un evento drammatico come ad esempio quello di febbraio. In particolare, quest'ultimo lavoro ha preso forma dalla profondità di certe corde esistenziali, percependo l'afflato etico che mira al recupero di un'umanità sostanziale, fondata sull'annullamento delle differenze e delle diseguaglianze. Dietro i freddi i numeri delle vittime e dei dispersi in mare ci sono storie, vite e madri in lacrime. Mi piacerebbe "Una luce negli abissi" riuscisse a favorire una riflessione anche nei nostri territori riguardo alle politiche di accoglienza ed integrazione fondamentali, contro lo spopolamento, anche per quel che concerne la sopravvivenza dei nostri piccoli centri».

Ruggieri, 40 anni, vive e opera da sempre nel cuore del centro storico del piccolo borgo laurentino. Da tempo protagonista della scena culturale sannita, l'artista titernino ha costruito un percorso artistico che mette al centro l'umanità dell'uomo. Come ha avuto modo di scrivere lo stesso filosofo Igino De Masi, «Ruggieri non cerca di piacere, così come non cerca di pianificare una vita quale si immaginerebbe per un uomo dei nostri giorni. Lui semplicemente fa quello che è chiamato a fare da una voce intima e sibilante che tutti noi abbiamo ormai dimenticato come ascoltare. Ricordo d'aver letto una volta che forse è proprio questo che rende l'essere umano un artista: il tentativo di seguire, attraverso la pittura o la scultura o la letteratura, il magnifico e periglioso cammino che conduce all'uomo».
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino