Benevento, per la Camera di Commercio ore di tensione: Bruno vuole il commissario, la maggioranza pensa al bilancio

Chiesto l'intervento della Regione

La camera di commercio di Benevento
La polemica che si sta sviluppando in queste ore in camera di commercio non riguarda solo l'ultima riunione del consiglio, ma una lunga serie di passaggi, tra cui alcune...

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La polemica che si sta sviluppando in queste ore in camera di commercio non riguarda solo l'ultima riunione del consiglio, ma una lunga serie di passaggi, tra cui alcune mancate convocazioni degli organismi (consiglio e giunta), che ha prodotto prima il commissariamento e poi lo stallo. Da fonti vicine al presidente si apprende che una lettera starebbe per essere inviata alla Regione. Per far chiarezza, per chiedere interventi decisivi. Bruno ha cercato di mantenere a barra di una discussione che andava degenerando. Ha tentato di far rispettare lo statuto. Le strade percorribili, a questo punto, sono due: o si attesta la validità del voto, malgrado l'assenza di presidente e segretario, e si consente al commissario ad acta di convocare il consiglio per approvare il bilancio di previsione 2023, o si commissaria definitivamente l'ente. Per Bruno la linea da seguire è quella dello scioglimento del consiglio e del commissariamento, mentre per la maggioranza del consiglio bisogna evitare il commissariamento e procedere attraverso la sola rimozione del presidente. Non è un caso che al termine dell'infuocata riunione di lunedì mattina, i contestatori abbiano deciso di mettere a verbale una richiesta di sfiducia nei confronti di Bruno.


Lo scontro in atto, che vede da un lato il presidente Pino Bruno e dall'altro la maggioranza dell'organismo (almeno 18 consiglieri su 33), già nelle prossime ore si sposterà a Palazzo Santa Lucia, ma il rischio concreto è che da lì possa successivamente approdare alle aule di Tribunale. D'altronde, entro la giornata di lunedì avrebbero dovuto essere approvati i documenti propedeutici alla presentazione, da parte del commissario ad acta, Ciro Russo, del bilancio. La votazione, infatti, c'è stata, con il voto favorevole di ben 22 consiglieri, ma in assenza del presidente e del segretario generale, con il primo che prima di abbandonare l'aula aveva dichiarato chiusi i lavori. Tale circostanza, tuttavia, non ha impedito ai consiglieri presenti di andare avanti, affidando il coordinamento dell'assemblea al vicepresidente Oreste La Stella e indicando il giovane consigliere Fabio Galetta quale segretario.

Ed è in queste condizioni che si è giunti all'approvazione, unanime, dei punti all'ordine del giorno.


Bruno si starebbe attivando per portare all'attenzione dei vertici regionali la propria versione dei fatti. Una versione che in qualche modo è già stata sintetizzata nelle scorse ore dall'ex presidente della Camera di Commercio di Benevento, Antonio Campese, che ha parlato di una riunione del consiglio chiusa dal presidente, dopo ben due sospensioni, a causa di una discussione dai toni tutt'altro che adeguati al contesto e di un voto ai documenti contabili chiaramente illegittimo. Contestato l'atteggiamento ostruzionistico posto in essere da alcuni consiglieri che avrebbero impedito proprio a Campese di esporre ed argomentare una sua comunicazione preliminare dopo che il presidente aveva concesso più di venti minuti al consigliere Berardo Pesce per presentare un'altra comunicazione. D'altro canto, è stata proprio quest'ultima a far alzare i toni, visto che conteneva, in estrema sintesi, una richiesta di dimissioni nei confronti del presidente.
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Il Mattino