Maresciallo sequestra l'ex moglie con l'amante, scatta foto e li ricatta

Maresciallo sequestra l'ex moglie con l'amante, scatta foto e li ricatta
Gelosia, vendetta, ricatto e foto compromettenti. Uno scandalo che ha messo a rumore per qualche settimana un piccolo comune del Beneventano, i cui abitanti hanno ricevuto...

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Gelosia, vendetta, ricatto e foto compromettenti. Uno scandalo che ha messo a rumore per qualche settimana un piccolo comune del Beneventano, i cui abitanti hanno ricevuto immagini osè di un loro assessore impegnato in atti sessuali con una donna: foto venute in possesso anche della polizia, che ha avviato una indagine conclusa con l'arresto di un maresciallo dei vigili urbani in servizio in provincia di Caserta, accusato di aver sequestrato in una stanza la sua ex moglie con l'assessore-amante, costringendo i due a posare per scatti hard da utilizzare poi per un ricatto. Visto che l'uomo non pagava abbastanza - cinquemila euro versati a fronte di una richiesta di 200mila - le foto sono state inviate a vari destinatari per distruggere l'immagine pubblica e privata dell'assessore.


Il maresciallo finito ai domiciliari, 59 anni, è accusato di sequestro di persona, violenza privata, estorsione, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia: nelle indagini è infatti emerso che più volte l'uomo avrebbe colpito con calci e pugni l'allora moglie, dalla quale si stava separando. Una gelosia morbosa che ha raggiunto il culmine quando il maresciallo, venuto a conoscenza della nuova relazione intrecciata dalla donna con l'assessore, ha organizzato un'imboscata riuscendo a sorprenderli insieme. Li ha chiusi in una stanza, ha minacciato la donna e preso lui a schiaffi, obbligandoli a farsi fotografare. E subito dopo è iniziato il ricatto nei confronti dell'uomo, particolarmente conosciuto nella sua zona: paga, o invio le foto ai tuoi amici, familiari e concittadini.


L'assessore ha inizialmente ceduto, versando cinquemila euro. Ma il ricattatore ne pretendeva 200mila, e poiché la vittima non pagava le foto sono state inviate a tanti, troppi destinatari. Una scelta rivelatasi fatale, perché il commissariato di oolizia di Telese Terme ne è venuto in possesso e ha deciso di sentire l'assessore. Quest'ultimo, dopo l'iniziale imbarazzo, ha rivelato tutto. La procura di Benevento ha aperto un fascicolo, sono stati sentiti vari testimoni e la denuncia della vittima ha trovato diversi riscontri. Sono emersi anche i dettagli sulle passate violenze ai danni della donna, che attualmente si è trasferita in una località fuori regione. Il gip ha accolto la richiesta del pm, e il maresciallo è finito agli arresti domiciliari con una lunga lista di accuse di cui rispondere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino