Maria, 16 mesi di buio fitto sulla morte della bambina

Maria, 16 mesi di buio fitto sulla morte della bambina
S. SALVATORE TELESINO - La morte di Maria, la bambina di dieci anni trovata morta nella piscina di un resort a San Salavtroe Telesino, continua a rimanere un giallo senza...

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S. SALVATORE TELESINO - La morte di Maria, la bambina di dieci anni trovata morta nella piscina di un resort a San Salavtroe Telesino, continua a rimanere un giallo senza soluzioni dietro l’angolo. Il verdetto della Corte di Cassazione che venerdì ha respinto, giudicandolo inammissibile, il ricorso della Procura della Repubblica, che contestava le conclusioni del Gip Flavio Cusani e del Tribunale del Riesame, che non avevano concesso gli arresti ai rumeni Daniel e Ciocan di 21 anni per omicidio e violenza, e la sorella Maria Cristina Ciocan di 30 anni per concorso in omicidio, ha sancito la necessità di ripartire con nuove indagini scandagliando anche altre piste. Un percorso obbligato tanto è vero che il procuratore capo Aldo Policastro, con l’aggiunto Giovanni Conzo e il sostituto procuratore della Repubblica Maria Scamarcio, sin dal mese di settembre hanno dato nuovo impulso a queste indagini. Un nuovo perito sta esaminando le ferite presenti sul corpo di Maria. Si tratta del professor Francesco Introna, dell’istituto di medicina legale di Bari, un medico che ha seguito tra l’altro i casi Parolisi, Claps e dei fratellini di Gravina. In questa fase il perito esaminerà le ferite rilevate sul corpo della bambina, attraverso le fotografie e alcuni vetrini. E non si esclude del tutto, anche se è solo un’ipotesi, la riesumazione del corpo della bambina. La nuova perizia si aggiunge dunque agli accertamenti che erano stati già fatti dai due periti nominati dal Procura, subito dopo il ritrovamento del corpo della bambina e che sono Claudio Buccelli e Monica Fonzo. I due periti avevano rilevato «escoriazioni ed ecchimosi remote o più recenti» non potendo stabilire se erano derivate da un’azione «aggressiva o accidentale». Queste escoriazioni erano su più parti del corpo in particolare sulle braccia, sul ginocchio, sulla scapola. Ora gli inquirenti chiedono ulteriori elementi al nuovo consulente. 
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Il Mattino