I primi risultati dell'autopsia non hanno consentito di stabilire con certezza la causa del decesso di Mario Simone, quindici anni, beneventano, studente del liceo...
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Ieri nel tardo pomeriggio l'autopsia affidata dal sostituto procuratore della Repubblica Marcella Pizzillo al medico legale Monica Fonzo, dopo che in mattinata gli agenti della Volante diretti dal vice questore Alessandro Salzano, avevano eseguito le notifiche ai familiari del ragazzo. Solo dopo accertamenti tra cui test istologici e tossicologici fra novanta giorni, il medico legale consegnerà il responso alla Procura della Repubblica. L'autopsia ha permesso per ora di escludere che il ragazzo sia deceduto per un aneurisma, un'ipotesi che pure era stata avanzata di fronte a questo decesso improvviso. Gli ulteriori accertamenti dovranno stabilire se c'era qualche malformazione a carico di qualche organo, sfuggita ai tanti controlli sanitari a cui il ragazzo era stato sottoposto svolgendo anche un'intensa attività sportiva. Trovate anche tracce di cibo, a conferma di quanto avevano sostenuto gli amici. Il giovane avrebbe mangiato un «hot dog in camicia», e successivamente un «kebab», prima di sentirsi male. Si era a tale riguardo ipotizzato anche uno shock anafilattico causato da un'allergia o da una intolleranza alimentare, ma anche questi elementi dovranno trovare eventuali conferme negli ulteriori accertamenti.
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Il Mattino