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Un rogo d'auto in un'abitazione privata e nessun motivo apparente alla base dell'episodio verificatosi la notte scorsa in via Fizzo. Quattro le auto distrutte dalle fiamme, una Fiat Grande Punto, una Ford Fiesta, una Volkswagen Passat e una Giulietta, distrutte dal fuoco oltre a un grande scooter, mentre altri due veicoli, di cui uno d'epoca, non sono stati interessati dalle fiamme anche grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Bonea.
Sul rogo stanno indagando i carabinieri della compagnia di Montesarcho, coordinati dal colonnello Leonardo Madaro, anche se al momento non sembra sia stata accertata la natura dolosa dell'incendio. Tra le prime ipotesi dei caschi rossi intervenuti sul posto, quella di un incendio sviluppatosi in un garage di 200 metri quadri, dove erano stati accatastati fasci di legna che avrebbero preso fuoco. Fiamme che poi si sarebbero propagate alle auto parcheggiate nel capannone. Sul posto, infatti, non sono stati ritrovati elementi che lasciano ipotizzare la natura dolosa ma non sono pochi i dubbi degli inquirenti. Anche perché la legna era custodita nel garage e poi nella scorsa notte imperversavano anche maltempo e pioggia. Le indagini, quindi, avviate dai carabinieri della caserma di via Napoli vanno avanti a tutto campo, nonostante i caschi rossi abbiano escluso in prima ipotesi la natura dolosa.
Un episodio che, tra l'altro, ancora una volta pone in primo piano «il silenzio» di chi magari sa o potrebbe sapere ma magari preferisce non parlare. Bocche cucite, intanto, dei residenti di via Fizzo, una strada che dalla frazione Varoni, dove sono andate a fuoco le auto, arriva fino al comune di Bucciano attraversando anche quello di Bonea, sull'episodio.
Nessuno sapeva o era a conoscenza del rogo delle auto in questa frazione di Montesarchio. Si tratta in ogni caso di indagini difficili anche per gli inquirenti, pur se potrebbero tendere a ipotizzare l'ipotesi di un'origine casuale del rogo in quanto nessuno dei proprietari delle auto andate a fuoco esercita attività pubbliche o private, come si evince dall'intestazione delle auto a casalinghe o pensionati. Sullo sfondo della vicenda c'è anche il nodo telecamere inesistenti per il momento nella zona. Al silenzio sull'episodio, al momento, si contrappone soltanto qualche voce che chiede maggiore sicurezza e controlli.
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