Rogo nella tarda serata di sabato in un deposito di materiali inerti a Morcone. Sono tuttora al vaglio degli inquirenti le cause che hanno provocato l'incendio della pala...
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Intanto, nella giornata di ieri si è proceduto a effettuare un sopralluogo accurato, passando al setaccio le telecamere di sorveglianza e risalendo a possibili tracce lasciate dai responsabili.
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Un episodio simile si era verificato nel mese di agosto del 2012, nel cantiere della stessa società, specializzata nella lavorazione di inerti fluviali, nel comune di Ponte, in via Piana, manco a farlo a posta, strada omonima alla contrada di Morcone in cui nella tarda serata di sabato sono divampate le fiamme. In quell'occasione era andato a fuoco un escavatore New Holland, modello E485, più o meno con le stesse modalità. L'impresa Rillo, che vanta oltre 50 anni di attività, ha un parco macchine che supera le 100 unità e ha la disponibilità di impianti inerti, calcestruzzi e conglomerati bituminosi, dislocati su un'area di circa 40.000 metri quadri, proprio in località Piana, nell'area industriale di Ponte, con un centinaio di unità lavorative. Una «coincidenza», quella dell'omonimia e della dinamica dei due incendi, che non è passata inosservata e che è al vaglio degli inquirenti insieme ad altre ipotesi. Chi ha agito, se dovesse essere confermata la pista dolosa, potrebbe essere arrivato da fuori. «Se pure si dovesse accertare che l'incendio è doloso dice Alessandro Delli Veneri, assessore alle Politiche sociali sicuramente non sarebbe da ricondurre a questioni legate a Morcone». Negli ultimi anni a Morcone si sta riscontrando una minore incidenza di atti criminosi sul territorio comunale anche per effetto di un maggiore controllo e conoscenza del substrato sociale da parte delle forze dell'ordine.
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Il Mattino