Multa alla concessionaria e il piano tributi ritorna all'esame del Consiglio

La società Andreani dovrà pagare 30mila euro di sanzioni

La raccolta rifiuti
Tari, seconda prova senza appello. L'amministrazione comunale non potrà fallire questa mattina il tentativo bis di licenziare il Piano tariffario 2023 entro la data...

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Tari, seconda prova senza appello. L'amministrazione comunale non potrà fallire questa mattina il tentativo bis di licenziare il Piano tariffario 2023 entro la data limite del 31 maggio. Ovvero domani, ragion per cui quella in programma questa mattina sarà una seduta di Consiglio con risultato obbligato per la maggioranza. In agenda anche il conto consuntivo 2022. Non sembrano esserci dubbi sul piano dei numeri «politici».

Quello del 22 maggio è stato un clamoroso infortunio, foriero di negative ricadute d'immagine più che di effetti pratici. L'ammontare del prelievo fiscale per il servizio cittadino di raccolta e smaltimento resta fissato in poco più di 16 milioni. Cambia però la formulazione della delibera sulla cui base si chiederà ai contribuenti di versare il dovuto, testo riveduto e corretto più volte dalla Andreani tributi cui spettava l'onere di presentare ai consiglieri atti inoppugnabili.

Cosa che invece non si è verificata, come emerso dapprima nella seduta consiliare del 22 maggio e poi nelle successive riunioni di commissione Bilancio. Un atto che si è trascinato i suoi errori di stesura per giorni, malgrado l'eclatante flop. Tanto da spingere Palazzo Mosti a ritenere sussistenti le condizioni per indirizzare alla concessionaria una multa, ancorché denominata diffida, recapitata ieri alla Andreani: 29.279,80 euro, pari all'1 per cento dell'ammontare contrattuale netto. La reprimenda è firmata dalla Direttrice dell'esecuzione del contratto per il Comune, Laura Clemente, e da Raffaele Ambrosio, dirigente del settore Finanze finito a propria volta nel mirino dei vertici comunali per i molteplici passaggi a vuoto nel confezionamento degli atti. La missiva ricorda come nella seduta consiliare del 22 maggio «venivano riscontrate difficoltà nella tabella riassuntiva del Piano tariffario Tari 2023, contenente la specifica dei costi per le riduzioni previste dal Regolamento». «Tale anomalia - rievocano i funzionari municipali - ha obbligato a ritirare il punto all'ordine del giorno per ulteriori approfondimenti, maggiore chiarezza e trasparenza».

Piano che veniva ritrasmesso dalla Andreani nella medesima giornata per riavviare l'iter preliminare alla approvazione: parere dei Revisori, passaggio in commissione e quindi approdo in Consiglio. Ma anche il nuovo percorso presentava degli intoppi. «Nella commissione consiliare del 23 maggio - evidenzia la censura ad Andreani - veniva avanzata una richiesta di alcuni consiglieri (di opposizione, ndr) rappresentando che le tabelle ritrasmesse non appaiono complete, in quanto mancano i dati relativi alle agevolazioni. Nella seduta del 24 maggio i consiglieri ribadivano la richiesta, affermando che sono stati variati solo i totali». Necessaria dunque una ulteriore sollecitazione della struttura comunale alla concessionaria, per ottenere finalmente il 25 maggio i documenti completi. Davvero troppo per Palazzo Mosti che, anche sull'onda della eco suscitata dalla vicenda, ha ritenuto di contestare formalmente alla Andreani le reiterate defaillance: «La mancanza relativa al riparto delle agevolazioni applicate - scrivono Clemente e Ambrosio - ha comportato delle gravi violazioni, in quanto non è stata rispettata la modalità esplicativa dei dati come quella utilizzata nel Piano tariffario dell'anno 2022. A seguito della gravità dei disagi causati alla struttura e al Consiglio comunale, si diffida la società Andreani Tributi, attraverso una procedura sanzionatoria amministrativa, con l'applicazione di una penale, come previsto dall'articolo 24 del contratto, della somma di 29.279,80 euro, calcolata nella misura dell'1 per cento dell'ammontare contrattuale netto». La censura comunale si conclude con l'auspicio «che tale circostanza non si verifichi nel prosieguo del rapporto contrattuale, e di una più efficiente e fattiva collaborazione».


Notizia rapidamente commentata dallo schieramento di opposizione di Alternativa per Benevento: «Il Comune ha diffidato, con tanto di penale, l'Andreani Tributi per aver presentato in Consiglio un Piano tariffario Tari sbagliato. Giusto così. Ma diciamola tutta: se non fosse stato per i consiglieri di opposizione, il Piano sarebbe stato approvato in aula già la scorsa seduta, con un palese vulnus di legittimità dell'atto. Oggi, invece, non solo si ha piena consapevolezza dell'errore, ma il Comune, ripristinando le doverose direttive di esercizio nei confronti del concessionario, potrebbe addirittura guadagnarci. Bene, siamo soddisfatti di quanto facciamo ogni giorno per stimolare e incalzare l'amministrazione attiva sui problemi e sulle opzioni progettuali e di sviluppo che interessano la nostra comunità. E ci verrebbe anche da dire che sarebbe meglio, oltre che più redditizio, ascoltarci...».
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Il Mattino