Parking, in arrivo la diffida ma si lavora per l'accordo

Parking, in arrivo la diffida ma si lavora per l'accordo
Una transazione a cinque zero per evitare i tribunali. Obiettivo condiviso da Comune e Lumode al termine della riunione svoltasi ieri a Palazzo Mosti sul caso project financing....

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Una transazione a cinque zero per evitare i tribunali. Obiettivo condiviso da Comune e Lumode al termine della riunione svoltasi ieri a Palazzo Mosti sul caso project financing. Al tavolo il Segretario generale dell'Ente Riccardo Feola e il capo dell'Avvocatura municipale Vincenzo Catalano; in videoconferenza ha partecipato per alcuni tratti anche il dirigente del settore tecnico e responsabile del Programma Antonio Iadicicco. All'altro capo l'amministratore della srl con sede a Gricignano d'Aversa, Antonio Moretti, e il legale Nicola Salvi. Un confronto diretto e a tratti intenso che ha permesso alle parti di chiarire le rispettive posizioni in vista di una composizione auspicabilmente bonaria della vicenda. Com'è noto, dopo l'iniziale partnership con i privati, l'amministrazione comunale ha virato sull'attuazione della sola parte pubblica dell'intervento di riassetto urbanistico dell'area compresa tra piazza Risorgimento e lo slargo ex Collegio La Salle.

Variazione provocata dai rilievi sulle procedure amministrative avanzati dalla società civile e corroborati dall'Anac. Orientamento al quale l'amministrazione comunale si è allineata pur non avendo ricevuto fin qui uno stop formale all'operazione. Il sindaco Clemente Mastella ha già reso noto di aver ricevuto rassicurazioni dal Segretariato della presidenza del Consiglio dei ministri per poter continuare a fruire dei 7,2 milioni di fondi statali previsti nell'ambito del Programma periferie. Ma per poter procedere in tale direzione resta da superare un ultimo e non trascurabile ostacolo rappresentato dai legittimi diritti vantati dalla Lumode. Ed è sul sottile confine tra rivendicazioni di parte e statuizioni normative che si gioca la partita della quale ieri è andato in onda soltanto il primo tempo. Saranno necessari ulteriori approfondimenti tecnico-procedurali prima di arrivare alla definizione del testo di una transazione che è stata indicata come obiettivo preferenziale dalle parti.

Da quanto si è appreso a margine dell'incontro, i privati rivendicano il pagamento delle spese tecniche sostenute nell'intero sviluppo della travagliata vicenda, comprendendo anche quelle relative alla fase 2 del progetto innescata dalle variazioni richieste dall'Ente nel 2020 a seguito di una seduta di Consiglio. Estensione temporale dell'attività svolta che determinerebbe l'incremento delle spettanze potenzialmente vantate da Lumode. L'amministratore della società aversana avrebbe quantificato ieri in almeno 300mila euro le somme da riconoscere all'azienda per addivenire a un accordo bonario. Tesi alla quale hanno replicato i referenti municipali, propensi a riconoscere ai privati esclusivamente gli onorari relativi agli elaborati progettuali formalizzati e acquisiti agli atti, che diventeranno patrimonio dell'ente. A circoscrivere il perimetro delle spettanze dal punto di vista di Palazzo Mosti sarà una verifica che gli uffici condurranno ad horas. Chiare le intenzioni di Lumode che farà pervenire al Comune una diffida contenente le richieste di parte, preludio alla risposta con le controdeduzioni dell'Ente. Se l'interlocuzione troverà un punto d'incontro si procederà alla transazione. E la vicenda figura anche all'ordine del giorno del question time a doppio turno in Consiglio convocato dal presidente Renato Parente per il 25 e 27 luglio. L'argomento sarà discusso nella seconda seduta, su richiesta del consigliere di Città Aperta Angelo Miceli. In totale sono 22 le interrogazioni che verranno discusse dalla civica assise.
pa.bo.
 

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Il Mattino