Pellet contenente sostanze pericolose: commercio choc scoperto in Campania

Pellet contenente sostanze pericolose: commercio choc scoperto in Campania
Un commercio illecito di pellet contenente sostanze pericolose è stato scoperto in Campania e in altre località italiane attraverso indagini coordinate dalla Procura...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un commercio illecito di pellet contenente sostanze pericolose è stato scoperto in Campania e in altre località italiane attraverso indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, retta da Aldo Policastro. In una vasta operazione di polizia giudiziaria, i militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Avellino, in cui sono stati impegnati - nella sola provincia irpina - oltre 60 carabinieri hanno effettuato diverse perquisizioni domiciliari e a sedi societarie costituenti una intera rete commerciale ramificata su tutto il territorio nazionale. Il giro di affari complessivo dei traffici ammonta a circa due milioni di euro.


LEGGI ANCHE Non rispettano le misure anti-Covid, aziende multate e chiuse nel Vallo di Diano

In Campania sono state interessate tutte le province, per un totale di 18 sedi perquisite dai Nuclei investigativi di polizia agro-ambientale e forestale dei Carabinieri Forestali, mentre altre perquisizioni hanno riguardato sedi societarie in provincia di Brescia, Bari, Campobasso, Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza. Sono state sottoposte a sequestro confezioni - in buste da 15 kg - di pellet contaminato e pericoloso per la salute pubblica, per un quantitativo complessivo di prodotto di circa 20 tonnellate. Due, finora, sono le persone indagate a piede libero, che dovranno rispondere di illecita gestione (commercio ed intermediazione) di rifiuti pericolosi, adulterazione di sostanze pericolose, frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

La merce contaminata proveniva dall'estero attraverso una società esportatrice di nazionalità egiziana ed arrivava in Italia tramite un'altra società egiziana di trasporto in container via mare, con terminal al porto di Salerno. Le buste di pellet pericolose poste in commercio sulla scorta di certificazioni di qualità inesistenti, venivano poste in commercio ingannevolmente come prodotti di alta qualità. 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino