Piazza Pacca, altri reperti e sos fondi

Nessuna indiscrezione dopo il sopralluogo della Soprintendenza

I lavori in piazza Pacca
Non tira una buona aria per l'infopoint - terminal bus turisti di piazza Cardinal Pacca. Il sopralluogo condotto ieri dal responsabile archeologico della Soprintendenza Simone...

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Non tira una buona aria per l'infopoint - terminal bus turisti di piazza Cardinal Pacca. Il sopralluogo condotto ieri dal responsabile archeologico della Soprintendenza Simone Foresta ha confermato quanto anticipato nei giorni scorsi. Nell'area sono emerse testimonianze storiche di diversa datazione, la cui attribuzione esatta non è stata rivelata dal dirigente ministeriale. Bocche cucite anche ai vertici della Soprintendenza guidata da Gennaro Leva, che, raggiunto telefonicamente, ha solo anticipato «la prossima convocazione di una conferenza stampa». Poche parole ma più che sufficienti a far presagire che i ritrovamenti già scaturiti poco sotto il livello di calpestìo siano di notevole interesse e, presumibilmente, non archiviabili con una semplice catalogazione. Del resto è visibile a chiunque l'estensione dello scavo effettuato nella piazza e la quantità di reperti, perlopiù fondazioni murarie, già venuta alla luce.

Particolarmente suggestiva una piccola rampa di gradini, a quanto pare coeva dei contigui elementi in calcestruzzo risalenti con ogni probabilità al secondo conflitto mondiale. Testimonianze che Foresta aveva già inquadrato come «reperti di sicuro interesse, in quanto allo stato manca una mappa precisa relativa alla conformazione urbanistica di Benevento al momento dei bombardamenti». Ma sotto l'asfalto di piazza Cardinal Pacca potrebbe essere venuto alla luce anche un lembo di un edificio che gli storici beneventani vagheggiavano da tempo, il monastero medievale di San Pietro delle Monache. Un'ipotesi, anticipata dal «Mattino» il 26 aprile, non ancora ufficializzata dalla Soprintendenza ma compatibile con l'annuncio di una conferenza. L'edificio, stando alle mappe storiche presuntive, si estenderebbe su gran parte della piazza, aprendo scenari al momento difficilmente decifrabili.

Un quadro che potrebbe mettere a rischio la realizzazione dell'opera. In piazza Pacca si prevede la sistemazione degli spazi di sosta che dovranno ospitare i bus turistici e la realizzazione di un edificio con funzione di front office e sede di servizi igienici, area di attesa, biglietteria. I reperti già emersi insistono proprio sotto il pavimento della futura palazzina servizi. Si attendono le determinazioni della Soprintendenza, sollecitate anche dalla commissione consiliare Pics guidata da Antonio Picariello, anche perché le risorse per gli scavi a disposizione nell'ambito del quadro economico del progetto andranno progressivamente a scadenza. Cosa succederà a quel punto? I volti dei referenti municipali presenti ieri al sopralluogo (il responsabile del procedimento Luigi De Marco e i funzionari Antonella Moretti e Giovanni Racioppi) non sembravano trasudare ottimismo, ma i verdetti giungeranno probabilmente la prossima settimana.


Un contesto che corrobora le contestazioni al progetto mosse da tempo dagli esponenti di opposizione in consiglio: «Il cantiere a piazza Pacca sta generando, come prevedibile, numerosi problemi a residenti e commercianti, al traffico, senza contare la possibile emersione di reperti archeologici - rileva Civico22 -. La scelta della zona ci aveva lasciato perplessi, sia per la presenza nell'area del duomo che insiste su una strada aperta al traffico, sia perché interessa un tratto stradale in alcuni punti angusto, con intasamenti in diverse ore del giorno. Ci è stato riferito che la necessità di allocare lì il terminal è legata ad abitudini dei turisti del Nord Europa, anche se non abbiamo una stima dei flussi. Né sappiamo come si pensa di riorganizzare il traffico cittadino, anche per il prossimo pesante intervento in piazza Risorgimento. Attendiamo fiduciosi, mantenendo le perplessità».
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Il Mattino