Pnrr, protesta dei sindaci sanniti: ​«Troppi comuni esclusi»

Pnrr, protesta dei sindaci sanniti: «Troppi comuni esclusi»
«Il Pnrr non garantirà il cambio di passo che ci attendevamo». Clemente Mastella veste i panni della cassandra ma interpreta un sentimento diffuso tra i sindaci...

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«Il Pnrr non garantirà il cambio di passo che ci attendevamo». Clemente Mastella veste i panni della cassandra ma interpreta un sentimento diffuso tra i sindaci sanniti riuniti ieri alla Rocca. Punti di partenza della discussione, promossa dal presidente della Provincia Nino Lombardi, la ripartizione del Fondo per la progettazione territoriale finanziato dal Dpcm del 17 dicembre, e l'Avviso pubblico dell'Agenzia per la Coesione Territoriale finalizzato alla realizzazione di servizi e infrastrutture sociali di comunità.

«Una sentenza del Tar Lazio ha certificato la lievitazione dei prezzi degli appalti - ha evidenziato Mastella - In questo modo rischiamo di avviare opere che resteranno a mezz'aria. I Comuni sono stati falcidiati dai pensionamenti senza turnover, c'è un oggettivo problema di personale. Inoltre la quota del 40 per cento, garantita al Sud secondo la ministra Carfagna, genera dubbi in autorevoli opinionisti. Insomma con tali criticità finiremo per soccombere a chi, come il sindaco di Milano Sala, punta al repulisti di tutte le somme che gli enti del meridione non riusciranno a spendere. Il Pnrr si rivelerà soltanto un banale efficientamento, non una svolta».

Le opportunità in campo sono state illustrate da Domenico Gambacorta, consigliere della ministra per la Coesione territoriale Mara Carfagna che sarà in città il 28 maggio. «Le risorse sono cospicue ma occorre abbreviare drasticamente i tempi di presentazione delle candidature - ha rimarcato - Sulla strategia aree interne siamo passati in poco tempo dalla poesia ai fatti. Alle 72 aree già individuate in ambito nazionale se ne aggiungeranno altre. Nel Sannio si sono fatti avanti anche il Fortore e la valle Caudina in condominio con l'Irpinia».

Gambacorta ha citato «l'ulteriore opzione rappresentata dal fondo per la ricerca da 350 milioni che ha visto la partecipazione dell'Unisannio» (presenti il rettore Gerardo Canfora e il numero uno di Unifortunato Giuseppe Acocella). Ma riflettori puntati soprattutto sul budget da 500 milioni per presìdi socio-sanitari locali: servizi di assistenza domiciliare agli anziani, infermieri di comunità, centri per disabili, poli culturali, impianti sportivi, con finanziamenti da 300mila euro a 3 milioni. Un'occasione ghiotta ma riservata esclusivamente ai centri inseriti nell'area interna del Tammaro-Titerno e a quelli individuati dal ministero come «intermedi», per un totale di 41 municipi. «L'avviso è aperto anche agli Ambiti sociali di zona, alle Asl e ad altre istituzioni locali - ha rimarcato Gambacorta - ma la scadenza è imminente: il 16 maggio. Occorre essere più che veloci».


Invito rivolto ai sindaci che hanno replicato denunciando la difficoltà, per non dire la impossibilità di centrare l'obiettivo con scadenze così ristrette: «Non si tratta di accelerare ma di essere legati a pareri di altri enti, pensiamo alla Soprintendenza, che non potranno mai pervenire in tempi così brevi» ha evidenziato il primo cittadino di Tocco Caudio Gennaro Caporaso. Problematica condivisa da molte fasce tricolore e della quale si è fatto interprete il presidente Lombardi che promuoverà presso la Prefettura lo svolgimento di una conferenza di servizio unificata per evitare lungaggini. Forti le perplessità del sindaco di Paduli Domenico Vessichelli: «C'è una incomprensibile assurdità nei requisiti di partecipazione. Il mio Comune non rientra tra quelli considerati periferici e pertanto è tagliato fuori, mentre sono ammessi centri a 5 minuti di distanza». Dubbi anche dal sindaco di Castelpoto Vito Fusco: «Le risorse assegnate in questo modo rischiano di alimentare solo una inutile concorrenza tra realtà che avrebbero tutte bisogno di sostegni più corposi».

Rilievi la cui fondatezza non è stata negata da Gambacorta, che ha replicato: Un criterio selettivo andava individuato, si è scelto di privilegiare le aree interne. Però i Comuni che ricadono nella cintura del capoluogo potranno beneficiare dei fondi messi a disposizione di Benevento come polo territoriale». E proprio da Mastella è arrivato il lodo che ha trovato la convergenza dei sindaci: «Stiliamo una piattaforma condivisa di rilievi e proposte da prospettare alla ministra Carfagna quando sarà qui a Benevento, così da evitare esternazioni dispersive». Istanza della quale si farà carico Lombardi che ha rimarcato «l'importanza cruciale per il Sannio del Contratto istituzionale di sviluppo».

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Il Mattino