Voto per la provincia di Benevento, consiglio a trazione centrodestra

Voto per la provincia di Benevento, consiglio a trazione centrodestra
Maggioranza assoluta alle due liste mastelliane che si assicurano 6 seggi (3 per «L'altro Sannio», altrettanti per «Noi Sanniti») nel parlamentino...

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Maggioranza assoluta alle due liste mastelliane che si assicurano 6 seggi (3 per «L'altro Sannio», altrettanti per «Noi Sanniti») nel parlamentino della Provincia. Un'ascesa sorprendente, maturata in 4 anni e mezzo. Nel 2014, quando per la prima volta si votò delegando le sorti di tali enti agli amministratori, l'attuale sindaco del capoluogo elesse solo il primo cittadino di Ceppaloni, Claudio Cataudo. E per il centrodestra c'era un altro consigliere, il forzista Gino De Minico. Oggi, Mastella schiera 6 consiglieri e l'area che a ottobre elesse presidente Di Maria può aggiungerne un settimo, ottenuto con la conferma di Carmine Montella, candidato in una lista promossa da alcuni sindaci un tempo vicini a Nunzia De Girolamo (oltre a lui, Matera di Bucciano e Giordano di Forchia). «Sannio in movimento», inoltre, si è avvalsa del contributo di FdI, del sindaco di Fragneto l'Abate Lucio Mucciacciaro e di Luigi Fusco ex Pd. «L'altro Sannio» e «Noi Sanniti» corroborano pure il dato di gennaio 2017, quando Palazzo Mosti era già governato da Mastella: due anni fa, gli eletti furono 4, ora se ne sono aggiunti altri 2 per una percentuale che sfiora il 59%: la prima lista ha segnato 27.821 voti (29,93%), la seconda 27mila (29,04%). I due dati insieme migliorano pure quello registrato da Di Maria (57,53%). Il gap risulta più marcato se si considera che una fetta di sostenitori della «fascia azzurra» ha dato vita a un'altra lista in grado di calamitare 9.408 voti (10,12%).


I DEMOCRAT
Netta la flessione del Pd, scalzato dopo 20 anni dalla guida della Rocca: dai 4 seggi della precedente tornata i dem calano a 2 e, se si vuole sommare pure il dato degli zingarettiani, lista non «riconosciuta» dagli organi del partito, si sale a 3. Oggi le due liste, volendole considerare assieme con un'operazione quantomeno ardita, visto il clima interno, si attestano al 30,89% mentre due anni fa le due formazioni dem registrarono il 41,96%. Ben diverso l'umore tra i sostenitori Pd e quelli della lista zingarettiana, «Sannio, Campania, Europa», che è riuscita a eleggere il sindaco di Telese Carofano. Raffaele Del Vecchio e gli altri hanno attratto il consenso per 13.184 voti ponderati (14,18%); non tanto avanti si attesta la lista del partito: 15.539 voti e 16,71%.

GLI ELETTI
Metà consiglio provinciale è composto da volti già noti. Sono uscenti Claudio Cataudo, Carmine Montella, Renato Lombardi, Giuseppe Ruggiero e Giuseppe Bozzuto. A loro si aggiunge Nino Lombardi, già alla Rocca nella consiliatura di Cimitile presidente. Sei su dieci sono anche sindaci: Bozzuto, Montella, Nino Lombardi, Domenico Parisi, Pasquale Carofano e Michele Napoletano (su di lui incombe il ricorso annunciato da Armando Rocco, al quale è stato annullato un voto ponderato pari a 100). Nessuna donna delle 20 candidate è stata eletta. In 9 non hanno riportato neppure un voto.

IL CAPOLUOGO

Il voto dei consiglieri di Benevento era il più appetibile. 654 il suo valore ponderato: hanno votato in 31 (Mastella e 30 consiglieri), non hanno votato le pentastellate Farese e Mollica. Così come a ottobre a Di Maria, 23 preferenze sono andate alle liste mastelliane, 5 i voti al Pd e 2 per «Sannio, Campania, Europa»; uno per «Sannio in movimento». Ad assicurarseli Di Cerbo e Fusco per il Pd (2 ciascuno), Renato Lombardi (1); Mucciacciaro per «Sannio in movimento», Bozzuto e Napoletano (2), Parisi (3) e Armando Rocco (4) per «L'altro Sannio»; Cataudo e Nino Lombardi (3), Paglia (6) per «Noi sanniti». Del Vecchio e Di Dio non hanno espresso la preferenza, limitandosi a votare la lista. Negli altri due Comuni più grandi, Montesarchio e Sant'Agata débacle Pd: sono amministrazioni guidate da sindaci dem, a ottobre espressero 26 voti (valore 253) per Damiano e soli 5 per Di Maria; domenica, 13 voti a Renato Lombardi, mentre 4 li hanno intercettati gli zingarettiani (2 ciascuno Domenico Vessichelli e Pasquale Carofano). Tra i mastelliani 4 Parisi, 3 Napoletano, uno Viscusi, De Vizio, Di Somma e Bozzuto, 3 Montella.
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Il Mattino