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L'atto aziendale del Rummo, per il triennio 2019/2021 non è stato mai approvato oppure ritenuto non idoneo dalla Regione Campania che non lo ha mai esaminato. È l'atto aziendale del 2018, redatto da Renato Pizzuti, direttore generale dell'azienda ospedaliera in quel periodo, approvato nell'arco di due settimane, a essere ancora attuale perché, il documento aggiornato, presentato da Mario Ferrante, suo successore, a ottobre del 2020, non è stato mai preso in esame dagli organi regionali preposti e, di conseguenza, mai approvato. Nel 2021 il manager lo aveva ripresentato senza ottenere alcun esame e, dunque, la struttura usufruisce ancora oggi di un documento di quattro anni fa che non è adeguato alla normativa del piano ospedaliero attualmente in vigore. Questo significa che, tutto quello che è cambiato in ambito ospedaliero, nel corso degli ultimi quattro anni, non è mai stato attuato.
Per fare un esempio pratico e calzante, considerata l'attenzione degli ultimi mesi sulla vicenda, l'ospedale di Sant'Agata de' Goti risulta ancora come «Polo oncologico» e non come struttura destinata alla lungodegenza e alle attività riabilitative, come, invece, era previsto dal nuovo atto aziendale. «In questa fase dice Guido Quici, presidente nazionale Cimo-Fesmed e primario del Rummo il nostro sindacato ha rivolto un appello ai partiti e alle coalizioni in corsa per le prossime elezioni affinché nei programmi elettorali venissero inserite proposte concrete e realistiche in grado di superare le criticità del Servizio sanitario nazionale.
Con sentenza definitiva del 2019, il Tar aveva rigettato il ricorso inoltrato dal sindaco di Benevento contro l'azienda ospedaliera San Pio, per l'annullamento della delibera di adozione dell'atto aziendale, ritenendolo inammissibile. Nel 2020, Ferrante lo aveva rimodulato per adeguarlo alle nuove direttive regionali ed era stata creata una commissione all'interno dello staff della direzione generale, per attuarne l'aggiornamento, partendo proprio dall'inserimento nel documento del Sant'Alfonso Maria dei Liguori, in base al decreto di riprogrammazione della struttura.
Eano state, inoltre, adeguate le attività organizzative e introdotto il piano del fabbisogno del personale, entrando nel dettaglio con la graduazione delle funzioni per tutte le specialistiche, con pesatura economica e giuridica dell'incarico per dare la possibilità a tutti i medici in possesso di una particolare peculiarità, di poterla mettere in atto. Per esempio, se un medico aveva dimostrato maggiori capacità nell'effettuare interventi chirurgici sull'anca, piuttosto che sul tunnel carpale, la sua attività sarebbe stata rivolta in quella direzione, sia per dare la possibilità ai professionisti di esprimersi al meglio e di essere soddisfatti del loro lavoro, che per creare percorsi di salute migliori per l'utenza.
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Il Mattino