Muore a 10 anni nel resort, è scontro sulla riesumazione

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BENEVENTO - Uno dei legali dei fratelli Ciocan, indagati per la morte di Maria, la bambina di dieci anni trovata morta nella piscina di un resort a San Salvatore Telesino nel...

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BENEVENTO - Uno dei legali dei fratelli Ciocan, indagati per la morte di Maria, la bambina di dieci anni trovata morta nella piscina di un resort a San Salvatore Telesino nel giugno del 2016, ha presentato ieri una riserva di incidente probatorio. La richiesta è del difensore Salvatore Verrillo ed è finalizzata a bloccare il provvedimento adottato dal Procura, che ha disposto di riesumare il corpo di Maria il 13 dicembre, nell’ambito delle indagini su un caso che resta ancora un giallo. Il legale ha dieci giorni per integrare la riserva presentata ieri in Procura e che potrebbe puntare a far decadere le modalità previste la riesumazione. Poi ci sarà da attendere le decisioni della Procura e del Gip. 

Su questo complesso caso c’era stato un altro provvedimento a ottobre. La Corte di Cassazione, infatti, aveva respinto, giudicandolo inammissibile, il ricorso della Procura che contestava le conclusioni a cui erano prevenuti il gip Flavio Cusani e il Tribunale del Riesame che non avevano concesso gli arresti dei rumeni Daniel Ciocan, 21 anni per omicidio e violenza, e della sorella Maria Cristina Ciocan, di 30 anni, per concorso in omicidio.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino