Durazzano: «Ricettazione di profumi», imprenditore assolto dopo otto anni

La sentenza: non si trattava di falsi d'autore

Durazzano: «Ricettazione di profumi», imprenditore assolto dopo otto anni
Assolto dal reato di ricettazione di profumi, realizzati nel proprio stabilimento di Durazzano, otto anni dopo un clamoroso blitz, con la restituzione di tutti i macchinari che...

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Assolto dal reato di ricettazione di profumi, realizzati nel proprio stabilimento di Durazzano, otto anni dopo un clamoroso blitz, con la restituzione di tutti i macchinari che all'epoca venivano utilizzati per l'attività. Per il profumiere casertano Alfonso Piscitelli, operante con le sue attività tra Santa Maria a Vico e Messercola, arriva l'ennesima assoluzione. L'imprenditore, che da anni lotta contro una multinazionale della cosmesi, in passato aveva emesso una fattura da 33 miliardi di euro contro il gruppo, come acconto, per i danni lamentati a causa delle continue segnalazioni sfociate in sequestri ma ribaltati poi nei vari tribunali a favore di Piscitelli, assistito dall'avvocato Renato Jappelli. Le sue vittorie giudiziarie è stato costretto perfino a pubblicarle sugli astucci dei profumi, oltre a chiedere in passato alcuni interventi di alte istituzioni. Una vicenda che, negli anni, lo ha portato anche alla ribalta della cronaca nazionale per aver scritto ai vari presidenti della Repubblica, Csm e altre istituzioni. L'ultima assoluzione, riguardante un procedimento del marzo del 2016, arriva dal tribunale di Napoli Nord, dove era confluita un'indagine partita con alcuni sequestri della Guardia di Finanza eseguiti presso tabaccherie e rivenditori nella provincia di Brindisi.

La vicenda si differenzia dai cosiddetti falsi d'autore in quanto il profumo contenuto in alcune boccettine era prodotto in maniera esclusiva da Piscitelli nello stabilimento beneventano di Durazzano ma l'imprenditore ha sempre contestato i sequestri di altri prodotti, in particolare per le «essenze al gusto di», che venivano associate a copie di note griffe. Procedimenti che sono finiti anche davanti al tribunale delle imprese essendo un settore legato a marchi e diritti d'autore. La restituzione dei macchinari, avvenuta dopo otto anni, è stata decisa dal Tribunale del Riesame e nel frattempo il laboratorio è stato costretto a chiudere con le conseguenze negative sull'attività lavorativa che si possono immaginare, come l'impossibilità di proseguire la produzione e anche di assumere personale.

Derubricato, sempre dal tribunale di Napoli Nord, un altro capo di imputazione, quello di contraffazione, che pure era stato ipotizzato dall'accusa in quanto l'indagine aveva coinvolto altri personaggi borderline nel settore della commercializzazione dei profumi, con un profilo imprenditoriale del tutto diverso rispetto a quello del maestro profumiere Piscitelli. Tra i clienti dell'imprenditore ci sono note aziende e persino un noto cantante Rabeh Saqer con il profumo degli Sceicchi, realizzato appositamente per l'artista. 

 

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Il Mattino