Hanno sfasciato mobili, tubature, termosifoni, televisori. Hanno colpito con i piedi di legno dei tavoli e con manici di scopa gli agenti penitenziari, ferendone in maniera lieve...
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Una manifestazione di forza, dunque: per dimostrare di essere in grado di tenere in scacco lo Stato e di poter, quindi, aspirare a diventare boss. Ci sarebbe dietro questo scenario a quanto accaduto nel carcere del Beneventano: 37 detenuti, minorenni ma anche ultra 21enni. «Abbiamo temuto perché la situazione è stata critica - dice Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe - I detenuti dopo aver sfasciato interamente una Sezione dell'Istituto penale per Minorenni, hanno continuato a minacciare gli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nelle sezioni detentive con i piedi di legno dei tavoli e manici di scope, dopo averne feriti due ai quali va la nostra solidarietà».
Il pretesto della rivolta sono state rivendicazioni legate al vitto e alla sigarette ma la realtà, dice il Sappe, è più complessa. «È una manifestazione di forza da parte di clan della criminalità organizzata all'interno del carcere. La rivolta è scoppiata per questo - spiega Capece - è una lotta tra bande e uno dei clan ha voluto così dimostrare che è più forte e che riesce a tenere in scacco anche lo Stato. Il problema è che l'ordinamento consente la presenza di ultra 21enni. Sono piccoli boss che portano avanti una lotta per la supremazia. L'ennesima dimostrazione che il carcere è una università del crimine».
Ammontano ad oltre 30mila euro i danni provocati dalla rivolta. Sul posto, tra i primi ad arrivare, Giuseppe Centomani, dirigente del Centro Giustizia Minorile della Campania. «Questi ragazzi hanno come obiettivo fare una carriera criminale - dice - oggi hanno voluto dimostrare di essere in grado di creare problemi e di poter passare al carcere duro, quello degli adulti». A promuovere la protesta, infatti, sarebbero stati alcuni detenuti maggiorenni che gravitano nell'orbita di clan camorristici napoletani e che nella protesta avrebbero coinvolto gli altri giovani detenuti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino