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L'Arpac conferma: c'è diossina in eccesso nell'aria di Airola. L'Agenzia pubblica ulteriori aggiornamenti sulle verifiche in atto, a seguito dell'incendio del deposito Sapa. «Gli esiti delle analisi comunica - su un ciclo di 24 ore tra il 14 e il 15 ottobre, evidenziano un valore di concentrazione pari a 0,50 I-Teq pg/Nmc, superiore al limite di rifermento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica che è quello proposto dal Länder-Arbeitsgemeinschaft für Immissionsschutz, pari a 0,15 pg/Nmc». Intanto, incontro in sala giunta, ieri mattina, con il sottosegretario al Ministero della Transizione ecologica, Ilaria Fontana, nel Sannio per impegni già programmati. Il Comune ha richiesto l'intervento del governo centrale. La deputata ha preso atto che «la situazione è monitorata ma si devono accertare le responsabilità e continuare le verifiche». Fontana ha chiesto «di essere aggiornata sui futuri sviluppi della vicenda», ritenendo opportuno «consentire l'ingresso alla struttura per completare la pulizia dell'area del rogo».
Il funzionario dei vigili del fuoco, Angelo Feleppa, ha spiegato che la presenza di fumi residui è dovuta a piccoli focolai all'interno di aree chiuse per motivi di sicurezza. Stando a quanto si apprende, tali aree sarebbero state aperte ieri, per consentire il completo smaltimento dei fumi. Sul fronte indagini, intanto, la Procura ha nominato due periti: Rosario Rosa e Antonio Ciarleglio. Per la società niominato Antonio Licciardi. L'azienda è assistita dall'avvocato Vincenzo Megna.
E mentre continuano le verifiche, anche nelle aziende zootecniche, sul rischio ambientale interviene il sindaco di Moiano, Giacomo Buonanno, che chiede «quali misure l'Arpac intenda intraprendere per verificare se e quali conseguenze si siano verificate sul territorio comunale.
Intanto non si arresta il fronte di solidarietà. Paolo Riviezzo, segretario territoriale dello Snalv Confsal assicura che «il sindacato è vicino a tutti i lavoratori e manifesta disponibilità all'avvio di un tavolo di concertazione con l'azienda e le istituzioni locali per individuare gli strumenti più adatti a gestire la temporanea chiusura dello stabilimento, garantendo ai lavoratori un'adeguata copertura economica e consentendo all'azienda di ripristinare in totale sicurezza l'accessibilità del sito produttivo». Sui rischi per la salute e per l'ambiente, interviene anche l'Unione per la Difesa dei Consumatori. Il responsabile zonale di Airola, Maria Pia Meccariello sostiene che «i cittadini delle zone interessate hanno il diritto di conoscere tempestivamente e con precisione dati certi in ordine a un possibile inquinamento e su eventuali rischi per la loro salute. Considerata la potenziale gravità della situazione, chiediamo alle istituzioni competenti di porre in essere tutti i provvedimenti idonei e di adottare tutte le misure necessarie a rimuovere eventuali agenti contaminanti». Ma i cittadini si organizzano, indipendentemente dalle istituzioni. Ieri, primo incontro per la costituzione di un comitato di controllo che abbia indipendenza nel monitoraggio a lungo termine della qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo. Tra le prime azioni, la richiesta di un consiglio comunale urgente.
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