«Rummo», bufera al pronto soccorso: «Turni massacranti e reparti accorpati»

«Rummo», bufera al pronto soccorso: «Turni massacranti e reparti accorpati»
Riflettori ancora puntati sul «Rummo» e sul Pronto soccorso ma la manager Maria Morgante respinge le accuse fornendo dati e spiegazioni. Ad alimentare le nuove...

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Riflettori ancora puntati sul «Rummo» e sul Pronto soccorso ma la manager Maria Morgante respinge le accuse fornendo dati e spiegazioni. Ad alimentare le nuove polemiche è il consigliere regionale di Noi di Centro, Gino Abbate: «Continuano i disagi in ospedale - denuncia in una nota - con l'ennesima richiesta di aiuto da parte di medici e pazienti. Uno dei problemi principali rimane la gestione del Pronto soccorso che, nella mattinata di oggi (ieri, ndr), ha accolto circa 40 persone, mentre i reparti restano ancora accorpati.

La Pneumologia continua ad avere un reparto intero dedicato al Covid, per soli tre ricoverati, provocando così un arresto delle attività specialistiche e costringendo i pazienti ad andare altrove. Mi è stato segnalato, inoltre, che prosegue la pessima amministrazione dei turni di lavoro per i medici: in pronto soccorso sono state inviate tre persone con ordine di servizio senza un calendario aggiornato dei turni. Il Pronto soccorso è stato lasciato senza primario dopo le dimissioni di Giovanna Guiotto, cui si aggiunge la mancanza di un concorso per direttore di unità e l'avviso per il ruolo di facente funzioni. È sicuramente positiva l'indizione del concorso bandito per la Rianimazione, ma intanto gli specialisti rianimatori continuano a fare anche 18 ore di lavoro consecutive e turni di notte senza smonto. In questo modo è impossibile garantire la disponibilità del personale e lo svolgimento delle normali attività, né bastano le belle parole su Sant'Agata a risollevare le sorti dell'ospedale. Quindi, mi aspetto una risposta dall'attuale direttore generale che soddisfi i colleghi e le sigle sindacali coinvolte». Dunque, dopo un breve periodo di tregua, Abbate torna a parlare delle criticità che affliggono la struttura, da cui traspare anche la sfiducia del personale medico.


«Proprio stamattina (ieri, ndr) dice il digì Maria Morgante ho firmato la delibera per la selezione interna propedeutica alla nomina di un facente funzione che sostituisca la primaria che ha rassegnato le dimissioni, in attesa del concorso che, comunque, necessita di due o tre mesi. In Pronto soccorso stiamo tamponando con l'autoconvenzionamento e le convenzioni esterne, dando massima priorità alle procedure concorsuali per il reclutamento di dirigenti medici. Stiamo lavorando per risolvere le criticità ma abbiamo anche necessità dei tempi tecnici per fornire soluzioni adeguate ai problemi. A breve, inizieranno anche i lavori di ampliamento del Pronto soccorso che consentiranno di avere spazi più ampi a disposizione del personale e dei pazienti. Per i 40 accessi nell'arco di una mattinata, credo che siano la normalità se si pensa che, in genere, ce ne sono in media un centinaio al giorno. Può capitare che la maggior parte di essi si concentri in alcune ore della giornata ma si tratta di una circostanza non prevedibile. Stiamo scorrendo le graduatorie per i dirigenti medici di chirurgia d'urgenza, medicina legale, gastroenterologia anestesia e rianimazione, anatomia patologica, ematologia, chirurgia generale, radiodiagnostica e neonatologia, mentre è prossima la nomina del direttore di Ostetricia e ginecologia e ci sono gli avvisi di selezione pubblica per gli incarichi quinquennali di direttore di struttura complessa di Chirurgia senologica e di Reumatologia».

Sicuramente c'è l'urgenza di sciogliere diversi nodi ma per farlo c'è necessità di completare una serie di meccanismi, già avviati. «Stiamo lavorando continua Morgante - anche per riportare i reparti nelle loro sedi originarie e in quest'ottica, entro la fine della settimana, riapriremo la Neurochirurgia, per poi procedere al trasferimento di Neurologia e Reumatologia cui, in tempi stretti, seguiranno anche altri reparti. Dopo l'utilizzo per fronteggiare l'emergenza legata alla pandemia, c'è la necessità di eseguire piccoli interventi di manutenzione e operazioni di pulizia. Per giovedì abbiamo convocato i sindacati per un saluto». Intanto, si attendono sviluppi sulla lettera che il prefetto Carlo Torlontano ha inviato alla Regione, a Morgante e ai sindaci di Limatola, Dugenta, Frasso Telesino e Melizzano che avevano chiesto il suo intervento per ottenere un'audizione alla commissione Sanità della Regione. «Attestata la valenza sociale della problematica - ha scritto il prefetto - si pregano le istituzioni preposte a porre in essere ogni intervento utile all'accoglimento della richiesta avanzata».

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Il Mattino