Allarme nel Sannio, vigne e ulivi distrutti da pioggia e grandine

Gli agricoltori: siamo in ginocchio, danni per decine di milioni

Coltivazioni distrutte dalla grandine
È stata la mazzata che ha messo letteralmente in ginocchio vigneti e uliveti. La grandine e la pioggia abbattutesi ieri in maniera torrenziale sul territorio non ne hanno...

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È stata la mazzata che ha messo letteralmente in ginocchio vigneti e uliveti. La grandine e la pioggia abbattutesi ieri in maniera torrenziale sul territorio non ne hanno risparmiato neanche un lembo. «Purtroppo è così: magari non nella stessa misura distruttiva ovunque, ma non c'è stato angolo del Sannio che non sia stato investito dalla furia degli elementi», conferma Gerardo Dell'Orto, direttore provinciale della Coldiretti, messosi al lavoro con la struttura tecnica dell'organizzazione per accertare la dimensione del disastro, dalle conseguenze devastanti sotto il profilo economico.

«Un calcolo immediato, allo stato, è impossibile sottolinea Gennarino Masiello, vice presidente nazionale Coldiretti . Non si è lontani dal vero, però, se si ipotizza una perdita di decine di milioni di euro, come si può evincere dallo scenario apocalittico di foglie, grappoli e olive a terra lungo ettari ed ettari di coltivazioni». Per Antonio Casazza, alla guida della Confagricoltura sannita, «è una "tragedia" la calamità che ha investito le due colture più pregiate dell'agricoltura provinciale. È rimasto ben poco avverte - da prendere da ulivi e vigne. I viticoltori, tra l'altro, hanno già dovuto fare i conti con i guai prodotti dalla peronospora. Per quel che concerne l'uva, la mia sollecitazione è quella di mettere nel paniere quel poco che è sopravvissuto sulle piante, anche se il chicco non ha raggiunto il giusto grado zuccherino». I viticoltori, insomma, bene farebbero a salvare il salvabile. «In particolare, non ci sarà alcun raccolto aggiunge Casazza - di olive in un'area compresa tra San Lupo, Ponte, Torrecuso e Casalduni».

«Sono ingenti commenta a sua volta Carmine Fusco, leader provinciale della Cia - i danni se si considera che la vendemmia è in corso e le uve pronte per essere raccolte». In linea con le valutazioni dei suoi omologhi, ritiene che «anche la campagna olearia potrà essere gravemente compromessa dal maltempo di queste ore, che si va ad aggiungere alle copiose piogge registrate durante la fioritura e alla successiva fase di siccità».

In sintonia Nicola De Leonardis, presidente di Fedagripesca Confcooperative Campania. «La violenza delle precipitazioni annota - è riuscita a compromettere persino la produzione tardiva di pomodorini nei campi che gravitano intorno a San Bartolomeo in Galdo». Al danno, insomma, creato da piogge torrenziali e peronospora in estate, si è aggiunge la beffa di queste ore con la grandine. E così, agli ottanta e passa milioni di euro già contabilizzati di perdite subite nei mesi scorsi al comparto, se ne dovranno sommare altre decine. La stima neanche a dirlo è prudentissima.

«È un dramma economico e sociale osserva il deputato Francesco Maria Rubano, avuta notizia dell'accaduto - del quale mi voglio far carico, raccogliendo le istanze provenienti dal territorio, dalle associazioni di categoria e dai singoli agricoltori, così da portarle all'attenzione del Governo nazionale e del ministro Lollobrigida. È giusto che la sua parte la faccia immediatamente anche la Regione Campania, con l'assessore Caputo e il governatore De Luca». «Gli imprenditori agricoli sanniti sollecita Fusco - non possono essere lasciati soli. Ci stiamo attivando per far sentire la nostra voce all'assessorato regionale all'agricoltura». Per Masiello «quello del ristoro, è un problema che si dovrà affrontare».
 

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Il Mattino