Sannio, è allarme assistenza: ci sono 43 medici da sostituire

Sannio, è allarme assistenza: ci sono 43 medici da sostituire
Individuate dall'Asl le zone carenti per l'assistenza primaria e la continuità assistenziale per il 2022 che evidenziano la necessità di reclutamento di 17...

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Individuate dall'Asl le zone carenti per l'assistenza primaria e la continuità assistenziale per il 2022 che evidenziano la necessità di reclutamento di 17 medici di famiglia da distribuire negli ambiti territoriali vacanti e di 26 medici della continuità assistenziale (ex guardia medica). La mappatura delle zone carenti per quanto riguarda la medicina generale, la continuità assistenziale e il 118, viene effettuata con cadenza annuale, o addirittura semestrale, per tutti i 5 distretti sanitari del Sannio, per evitare che si verifichino carenze tali da compromettere l'offerta assistenziale.

Le carenze per quanto riguarda il medico di base, scattano per ogni 1300 abitanti, all'interno di ogni distretto, nell'ambito del quale il cittadino è obbligato a scegliere il proprio medico di fiducia. Prendendo come esempio Benevento, che ha 60.000 abitanti, possiamo dire che deve poter contare su 46 medici di base. Nel caso in cui il numero dovesse scendere al di sotto delle 46 unità lavorative, scatterebbe la zona carente. 

Nel distretto di Benevento mancheranno all'appello 7 professionisti, in seguito ad altrettanti pensionamenti: 3 in città, 1 ad Apollosa, 1 ad Arpaise, 1 a Ceppaloni e l'ultimo a San Leucio del Sannio. In pratica, solo a Benevento, tra marzo e luglio, rimarranno senza medico 4500 persone che dovranno operare la scelta di un nuovo professionista; nel distretto di Montesarchio ne occorreranno 6 con ambulatorio a Montesarchio, Campoli, Airola, Arpaia, Forchia e Sant'Agata de' Goti; nel distretto sanitario di Telese Terme sono previsti 2 nuovi ingressi con ambulatorio nei comuni di Faicchio e di Cerreto Sannita; altri due nella sede distrettuale Alto Sannio-Fortore con gli ambulatori a Montefalcone di Val Fortore e Pontelandolfo. La trasformazione dell'Ambito B5 in cinque nuovi ambiti e dell'Ambito B3 in tre diversi ambiti hanno consentito di risolvere l'annosa vicenda delle carenze dei medici di base in queste zone che, altrimenti, non avrebbero potuto beneficiare delle attuali nomine.

Sono, invece 26 i posti di continuità assistenziale che si renderanno disponibili nel 2022. Due nel distretto di Benevento, nei presidi di guardia medica di Benevento e di Ceppaloni; 5 nel distretto di Montesarchio, 3 dei quali da assegnare al presidio di Montesarchio e 2 a quello di Moiano; 3 a Solopaca che ricade nella sede distrettuale di Telese Terme; 16 nel distretto sanitario Alto Sannio Fortore così distribuiti: 2 a Baselice, 2 a Castelvetere Val Fortore, 1 a Castelfranco in Miscano, 4 a Circello, 2 a Fragneto Monforte, 4 a Santa Croce del Sannio, 1 a San Giorgio La Molara.

Un reclutamento, quello dei medici della continuità assistenziale, che risponde alla necessità imprescindibile, soprattutto per le zone interne, lontane dai presidi ospedalieri, di garantire prestazioni domiciliari e territoriali nelle ore notturne dei giorni feriali e nelle 24 ore dei giorni festivi, oltre a sopperire alla necessità di prescrizione di farmaci, che trovano applicazione per le terapie d'urgenza. Lo stato emergenziale, causato dalla pandemia, che abbiamo appena attraversato ma che, forse, non ci siamo ancora gettati del tutto alle spalle, ha evidenziato ancor più l'esigenza di avere una rete sanitaria territoriale perfettamente funzionante che possa sopperire alle necessità della popolazione sia nell'espletamento dell'attività assistenziale anche nelle ore e nei giorni in cui i medici di famiglia non sono disponibili.

L' impegno dell'Asl è quello di risolvere per tempo la carenza di personale medico che si avverte di più soprattutto nel periodo delle ferie estive, in cui diminuisce di almeno un 30% la disponibilità del personale medico, in linea con le carenze registrate sull'intero territorio regionale. Carenza che è maggiore per quanto riguarda il personale dei Psaut, che occupa le postazioni fisse, ex guardia medica, attualmente contrassegnate come presidi di continuità assistenziale.

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Il Mattino