Scabbia all'asilo: psicosi e chiarimenti

Ma il plesso scolastico, frequentato sia dai bambini dell'infanzia che da quelli delle elementari dell'istituto comprensivo numero 2, non verrà chiuso

Allarme scabbia all'asilo di Sant'Agata de' Goti
È tanta la preoccupazione a Sant'Agata de' Goti tra i genitori dei bambini che frequentano il plesso del «Diotallevi» per la notizia di un caso di...

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È tanta la preoccupazione a Sant'Agata de' Goti tra i genitori dei bambini che frequentano il plesso del «Diotallevi» per la notizia di un caso di scabbia tra i banchi di scuola. Il caso riguarda un'alunna che frequenta una classe terza dell'infanzia così come comunicato al personale scolastico ed ai genitori dal dirigente dell'istituto comprensivo «Oriani» Antonio Montella. Dirigente che ha subito chiarito come «l'alunna interessata non frequenta le lezioni dalla data del 7 marzo».

Nella nota della scuola anche quelle che sono le indicazioni di massima a cui, sottolineano dall'istituto, attenersi scrupolosamente. «Quando in una classe di una scuola si trova che un alunno ha la scabbia, subito c'è un grande allarme. Basta nominare la parola e già inconsapevolmente cominciamo a grattarci da qualche parte. Ma non è un evento grave - chiariscono dalla dirigenza dell'Oriani -, basta che non si perda la testa e si facciano le cose giuste. Per prima cosa bisogna stabilire se il problema è piccolo o grande. Se c'è un solo allievo o più allievi che appartengono allo stesso nucleo familiare, il problema è limitato. In questo caso bisogna tener presente che quando anche un solo membro della famiglia ha la scabbia, tutta la famiglia deve fare il trattamento contemporaneamente. Questa è la regola più frequentemente disattesa che fa fallire i trattamenti. Invece se si esegue bene il trattamento l'acaro può essere eliminato in fretta».

Nella nota ai genitori anche i chiarimenti della dirigenza circa la decisione che il plesso scolastico, frequentato sia dai bambini dell'infanzia che da quelli delle elementari dell'istituto comprensivo numero 2, non verrà chiuso. «Il soggetto infestato si legge nelle nota - viene allontanato fino al giorno dopo il termine della terapia, viene distribuito materiale informativo alle famiglie e agli insegnanti, la classe in cui si è verificato il caso viene tenuta sotto sorveglianza per verificare che non siano presenti altri individui affetti; la biancheria, le coperte, gli asciugamani usati a scuola vengono dati a casa per essere sottoposti a lavaggio caldo nelle comuni lavatrici domestiche o a secco; il personale ausiliario della scuola intensifica le normali pulizie che garantiscono l'igiene ambientale; il medico di sanità pubblica segue la famiglia e dopo 15 giorni controlla che non ci siano altri casi». «È inutile scrive il dirigente Montella - chiedere la disinfestazione dei locali in quanto l'acaro è un parassita solo dell'uomo».


Una vicenda seguita con attenzione dal sindaco Salvatore Riccio, con tutta l'amministrazione comunale, che una volta appresa la notizia si è immediatamente attivato interloquendo sia con la dirigenza scolastica che con l'Asl di Benevento. «Ho sentito la dirigenza e ho parlato con l'Asl nella persona del dottor Zerella. Come amministrazione comunale, in qualità di autorità sanitaria, non abbiamo alcuna competenza diretta in questo caso - il chiarimento del primo cittadino - ma abbiamo ricevuto importanti rassicurazioni, l'Asl sta seguendo il caso assieme al medico di base che ha in cura la bambina e la sua famiglia».


Il sindaco Riccio coglie l'occasiona anche per dare l'annuncio che nella giornata di domani il centro storico di Sant'Agata de' Goti sarà interessato da un intervento straordinario di derattizzazione. Da tempo l'amministrazione comunale aveva sollecitato l'Asl per questa azione, che non ha alcuna relazione con il caso di scabbia, ma sicuramente urgente e necessaria. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino