La missione 14 settembre sarà centrata. Il primo giorno di scuola rappresenta un pensiero fisso ma quest'anno non soltanto per gli studenti. Scottano le linee...
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Pur non avendo urgenze particolari stiamo portando avanti il dialogo con il Conservatorio Nicola Sala per poter disporre dell'immobile ex Scolopi in via Camerario così da avere una alternativa al verificarsi di problematiche imponderabili». Cauto ottimismo che filtra anche dalle parole della assessora delegata Rossella Del Prete: «I tempi sono ristretti e le variabili da contemperare molteplici, ma ritengo che ce la faremo. I dirigenti scolastici hanno elencato le rispettive esigenze che riguardano perlopiù l'ampliamento di locali all'interno dei plessi di competenza o la rifunzionalizzazione di aree da tempo non utilizzate. Ho chiesto una relazione agli uffici sugli interventi richiesti dalle scuole e credo che già nella prossima settimana, in collaborazione con l'assessorato Lavori pubblici, avremo un quadro esatto. A fine mese terremo un vertice congiunto per fare il punto. Sul fronte dei servizi ci siamo cautelati ottenendo dall'attuale gestore la prosecuzione della mensa scolastica per il tempo necessario allo svolgimento della gara pubblicata in questi giorni».
IL POST
Sul tema è intervenuto ieri via social anche il sindaco Mastella: «Molte famiglie si sono viste rifiutare l'iscrizione per carenza di spazio. Ha fatto bene il ministero a ricordare che il diritto alla istruzione viene prima di qualsiasi emergenza. Molte famiglie che vengono dalle paritarie, vedi caso San Pio X, o hanno cambiato residenza per motivi di lavoro, si sono viste respingere l'istanza. Pur comprendendo le difficoltà, non si può rifiutare l'iscrizione. Noi daremo come Comune una mano a partire dal fatto che si ha il dovere di assicurare il diritto alla istruzione. Vale per i genitori della San Pio X, vale per tutti».
L'ANALISI
E le scuole cittadine sono finite ieri al centro dell'attenzione anche de Il Sole 24 Ore che ha pubblicato una elaborazione di dati del ministero dell'Istruzione relativi alla conformità dei plessi scolastici alle norme di sicurezza. Una mappatura basata sulla dislocazione territoriale che non premia le strutture del capoluogo. Secondo il quotidiano economico infatti solo una scuola su tre (30,5 per cento) a Benevento opera disponendo di un regolare certificato di agibilità. Va meglio sul versante del collaudo statico che risulta effettuato in un caso su due (48,6 per cento). Male la prevenzione anti-incendi che non figura agli atti di 2 plessi su 3 (66,6%). Ancora più alta la quota di edifici che non dispongono di omologazione della centrale termica (90,3 per cento). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino