Scuola e caro energia, niente dad ​ma via libera alle riunioni a distanza

Scuola e caro energia, niente dad ma via libera alle riunioni a distanza
Regna un clima di incertezze nelle scuole di Benevento sulle misure da adottare per il risparmio energetico. La settimana corta, almeno negli istituti superiori, resta per ora...

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Regna un clima di incertezze nelle scuole di Benevento sulle misure da adottare per il risparmio energetico. La settimana corta, almeno negli istituti superiori, resta per ora più un'ipotesi che una reale soluzione fattibile, in assenza di una rimodulazione dei servizi di trasporto scolastico. Ecco perché, nel pieno dell'autonomia, molti plessi adottano altre misure per evitare sprechi energetici. «Speriamo sempre nel buonsenso di chi opera nella scuola dichiara il presidente dell'Anp Benevento, Luigi Mottola , si stanno applicando piccoli accorgimenti per evitare sprechi di energia e indubbiamente ridurre le ore di riscaldamento è una buona strada da percorrere così come ritardare di qualche giorno l'accensione dei termosifoni a novembre. Ma serve oculatezza perché non possiamo pensare che i ragazzi entrino in aule fredde». Per l'assessora comunale all'Istruzione, Maria Carmela Serluca, «bisogna regolarci così come facciamo nelle nostre case, cercando di creare minor disagio possibile al personale scolastico e agli studenti. Non possiamo spendere e spandere per il gas e per i caloriferi all'impazzata. Dobbiamo prepararci a un inverno molto difficile. Penseremo ad ulteriori misure per risparmiare, vedi i timer di accensione e spegnimento dei riscaldamenti».


Insomma, se l'inizio del nuovo anno scolastico avrebbe dovuto segnare un ritorno alla normalità, dopo l'emergenza sanitaria, ecco cadere come una spada di Damocle sulle teste di ragazzi e dirigenti l'allarme energetico. In vista della stagione invernale, infatti, le scuole, così come le famiglie e le attività industriali, potranno risentire maggiormente dell'aumento dei prezzi conseguente al conflitto ucraino e alle sanzioni europee alla Russi. «I costi spiega l'assessore Serluca sono aumentati di oltre il 50% per cento. Ci troviamo in grande difficoltà e si fa fatica a gestire la situazione. Nel bilancio preventivo abbiamo appostato 1 milione per il pagamento delle utenze negli uffici pubblici e nelle scuole, speriamo che sia sufficiente per superare questa fase di crisi. In ogni caso faremo prossimamente una ulteriore stima».

Piccoli gesti, insomma, in attesa di qualcosa di più concreto che dovrebbe arrivare dal tavolo tecnico di inizio ottobre tra Comune, Rocca dei Rettori e Ufficio scolastico provinciale per creare nuove linee di trasporto scolastico extraurbano, misura, questa, ritenuta essenziale sia da Palazzo Mosti che dalla Provincia per consentire l'avvio della settimana corta. «Come scuola sottolinea la dirigente della Pascoli, Rosetta Passariello abbiamo già adottato la settimana corta. Quest'anno più che mai sarà fondamentale educare gli studenti alle buone pratiche del risparmio energetico. Noi cerchiamo di mettere in atto azioni contenitive. Sto pensando di proporre al collegio docenti la modalità a distanza per alcune riunioni. Credo che la formazione dei docenti, le riunioni, i laboratori musicali, gli incontri organizzativi o, anche, il collegio docenti potrebbero svolgersi on line». Una misura già adottata dall'istituto «Galilei-Vetrone». «Abbiamo approvato un regolamento d'istituto per convocare a distanza consigli di classe, collegio docenti e consigli d'istituto afferma il preside Giovanni Marro -. Eviteremo innanzitutto di far tornare gli insegnanti e riaprire le scuole nel periodo invernale risparmiando sull'energia per il riscaldamento e per l'illuminazione».

È questa la scuola che si riorganizza, con i presidi che stilano un piano straordinario per ridurre i consumi energetici. «Dobbiamo abituarci ad abbassare la temperatura di 1-2 gradi, rispetto al passato spiega Maria Gabriella Fedele, alla guida dell'istituto industriale Bosco Lucarelli». Una proposta che però le scuole non possono realizzare in totale autonomia: «Non sono le scuole a decidere gli orari dell'accensione della caldaia. Intanto, da qui a breve, installeremo pannelli fotovoltaici per avere maggiore autonomia» prosegue la Fedele. La dirigente, poi, spiega come le classi all'interno dello stesso edificio possono avere temperature diverse a causa della differente esposizione solare. «Gli istituti dovrebbero avere l'autonomia di gestire le classi in base alle reali esigenze».
 

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Il Mattino