Duplice caso di stalking per un idraulico di 57 anni della Valle Telesina. Ieri mattina il Gup Gelsomina Palmieri lo ha rinviato a giudizio con processo fissato per il 2 marzo del...
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Immediate sono scattate le indagini del sostituto procuratore della Repubblica, Maria Capitanio, e dei carabinieri che accertavano che l'uomo era solito minacciare la donna, tempestata di telefonate e seguita negli spostamenti. Al centro del contendere tra i due ex coniugi anche un bambino, figlio della coppia. L'uomo aveva sempre accusato la moglie di vietargli di vedere il piccolo. Nell'ottobre 2017 scattava il divieto di avvicinamento, poi, a causa della mancata ottemperanza al divieto, era stata emessa anche un'ordinanza con cui venivano disposti gli arresti domiciliari. A conclusione di tutta la vicenda con processo è arrivata la condanna nel 2018.
Condanna che, comunque, secondo l'accusa non aveva convinto l'idraulico a cambiare comportamenti e a porre fine a quegli atti persecutori che sono alla base del reato di stalking. Infatti, non solo ha continuato a minacciare la ex moglie che ora si è trasferita in un'altra città, ma aveva esteso i suoi comportamenti ad un'amica della vittima dello stalking. In particolare la molestava seguendola negli spostamenti posizionando la propria auto dietro l'auto della donna accelerando, frenando, passando in continuazione sotto la sua abitazione e guardandola con fare minaccioso. Da qui un provvedimento della Procura con la richiesta di rinvio a giudizio dopo che la donna, rea solo di essere un'amica della ex moglie, aveva iniziato a temere per la sua incolumità e quella dei familiari e, per questo, si vedeva costretta a modificare le proprie abitudini di vita. Nell'udienza di ieri l'uomo è stato difeso da Mario Tommasiello, mentre la donna, costituitasi parte civile, è stata assistita da Antonio Di Santo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino