Are we human or are we dancer?

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Ogni volta che leggo il libro di uno scrittore quarantenne italiano, mi convinco che Hunter Thompson non si sbagliava a dire – poi ripreso in musica dai Killers – che stava...

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Ogni volta che leggo il libro di uno scrittore quarantenne italiano, mi convinco che Hunter Thompson non si sbagliava a dire – poi ripreso in musica dai Killers – che stava crescendo una generazione di ballerini. Parlava dell’America, ma va bene anche per noi italiani. Ormai i libri sono colonizzati dagli editor, che lavorano di replica, riconducono allo stampo, tanto che se uno cerca una voce autentica non la trova nei cataloghi delle grandi case editrici – ci sono eccezioni come Maino, con “Cartongesso” di cui ho già detto –. La lotta ai colonizzatori passa per molte rinunce, ritardi, ma ci sono tanti che la praticano. A tutti gli altri non resta che guardarsi e guardarsi: “Locke” il film di Steven Knight, per capire come si possa creare un personaggio, magari anche autobiografico, senza cadere nella diaristica adolescenziale o nel “Grande Fratello” su pagina: con corredo di malattie (proprie e dei figli), nascite e morti, amori e vita quotidiana.“Tra una volta e mai esiste la stessa differenza che passa tra il male e il bene”
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Il Mattino