Negli ultimi due anni si acceso l'interesse anche delle guide gastronomiche sul mondo della pizza. Eppure noi una...
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Eppure noi una riflessione vorremmo farla. Sui diversi tipi di pubblico.
Un ristorante al top in Italia come Bottura ha ormai un giro che si curamente si nutre anche di clienti lcoali ma che sostanzialmente è nazionale e internazionale. Gli stessi ristoranti della Penisola Sorrentina non potrebbero sopravvivere con i conti se non ci fossero i turisti e anche a Milano i top vedono soprattutto stranieri a tavola.
Una pizzeria famosa, mettiamo i Salvo a San Giorgio, 50 Kalò a Piazza Sannazzaro o Enzo Coccia possono sicuramente essere gratificati dalle attenzioni della critica gastronomica tradizionale, ma non è da qui che fanno il loro pubblico perché in realtà i clienti delle pizzerie sono di prossimità. Al massimo una ventina di chilometri e già bisogna essere appassionati veri per girare.
Qual è la contraddizione vera? Che se la visibilità nazionale e internazionale regala agli chef dell'alta ristorazione clienti a tavola e profumate richieste di consulenze, nel caso delle pizzerie il lavoro è talmente artigianale che rende difficile l'esatta replicabilità di un modello. Porprio, in fondo, com per le trattorie. Può sembrare una debolezza, ma forse proprio la difficile replicabilità è la grande forza che attrae e rassicura la gente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino