Oggitutti i vini sonobuoni,ma quelli di cui ci si innamora devono avere qualcosa in più, saper emozionare.Ossia ricordare un momento, un paesaggio,un episodio...
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E poi il DucaSanFelice di Librandi e il Patriglione di CosimoTaurino.
Stranamente, tra i miei amori non ci sono bollicine, se proprio devo parlare di un colpo di fulmine, allora questo è
sicuramente LaMatta,Fiano del Cilento di Casebianche.
Sempre nel Cilento sono nel miocuore il Kratos di Maffini, il Tresinus di San Giovanni e il Perella di De Conciliis. Imperdibile quando sto a tavola con amici.
E poi, tra i bianchi, certamente il Fiano di Avellino di Clelia Romano e il Greco di Tufo di Benito Ferrara, Le Serole di Terre del Principe.
La mia vita di bevitore è lunga, ma la predisposizione alla novità c’è sempre, ed è per questo che amo il Taurasi Quintodecimo di Luigi Moio e Nannì Copé di Giovanni Ascione.
Amo poi tanto la Barbetta di Nicola Venditti e il Vigna Cataratte di Libero Rillo.
Insomma, mogli e buoi dei paesi tuoi:-)
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Il Mattino