Exor, 9 miliardi da investire: shopping nel lusso, sanità e tecnologia. Stellantis, CNH ed Iveco autonome

John Elkann presidente Exor
La Exor fa il suo “Investor Day” e il presidente John Elkann illustra le prospettive della holding, rispondendo alle domande degli analisti. La cosa più...

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La Exor fa il suo “Investor Day” e il presidente John Elkann illustra le prospettive della holding, rispondendo alle domande degli analisti. La cosa più rilevate è la cassa da investire che, a breve, salirà da un miliardo a 9 miliardi di euro. Il numero uno del gruppo ha infatti confermato che, entro questo mese, verrà firmata la vendita della società di riassicurazione americana PartnerRe ai francesi di Covea per 7,7 di euro (9 di dollari). Un miliardo verrà utilizzato, metà per abbassare il debito (da 4,5 a 4 miliardi), metà per remunerare gli azionisti attraverso una operazione di buyback ritenuta più vantaggiosa del dividendo. I settore dove Exor si muoverà sono la sanità, il lusso e la tecnologia, anche se quest’ultimo deve essere considerato trasversale poiché coinvolge tutti i comparti. Elkann ha definito anche la mission di Iveco che verrà scorporata da CNH ma, almeno per il momento, rimarrà saldamente all’interno della galassia perché ha un’importante presenza industriale in Italia e ottime prospettive di crescita come società autonoma.

Avrà un grande futuro anche se al momento non ci sono ipotesi di una fusione come quella per l’auto fatta con PSA. A proposito della newco il presidente ha escluso l’acquisizione di Oto Melara da Leonardo per rafforzare il ramo Difesa, evidenziando che fra le due realtà c’è già una soddisfacente collaborazione. A proposito di shopping, il nipote dell’Avvocato ha escluso con maggior determinazione i rumors su Armani. «Sono voci prive di fondamento irrispettose per quell’azienda. È una società con un patrimonio forte che non è semplicemente in vendita». I riflettori sono passati anche sull’auto, ma è stato escluso che i 9 miliardi potenzialmente investibili possono finire, anche in parte, in quella direzione: «Stellantis ha piani di sviluppo autonomi e siamo molto soddisfatti».

L’equilibrio di controllo è stato recentemente trovato con l’operazione di merger e non è il caso di alterare le posizioni che già vedono gli Agnelli principale azionista. Elkann ha evidenziato come il gruppo automotive abbia imboccato con decisione la strada della mobilità del futuro destinata a cambiare profondamente. L’imprenditore ha anche affermato che non ci sarà alcuna manovra per ridurre l’impegno della Giovanni Agnelli in Exor. Nonostante stia maturando il tempo per cui la “famiglia”, che è un’azionista stabile, avrà l’80% dei diritti di voto nella holding come previsto dalla legge olandese.

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Il Mattino