Festival del male oscuro 

Festival del male oscuro 
Ogni volta che leggo di Mantova, Sarzana, Pisa, Pordenone, Milano, Roma, Perugia, Capri, che si declinano in festival, dove i personaggi prevalgono sui libri, lo spettacolo sulla...

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Ogni volta che leggo di Mantova, Sarzana, Pisa, Pordenone, Milano, Roma, Perugia, Capri, che si declinano in festival, dove i personaggi prevalgono sui libri, lo spettacolo sulla lingua, il gossip sulle pagine, gli annunci sulle letture, le relazioni sulle storie, le bande sulle copertine, dove gli inviti e i posti si decidono col Cencelli dell’editoria, penso che ce ne vorrebbe uno diverso, che magari si chiamasse “festival del male oscuro” o “festival della menzogna” e che ricordasse tutti gli scrittori troppo bravi per il loro tempo, talmente oltre da essere spariti. Chessò: Giuseppe Berto, Rodolfo Wilcock, Gian Carlo Fusco, Aldo Buzzi, Nino Pedretti, Raffaello Baldini, Luigi Meneghello, etc. Insomma, tutti quelli che erano troppo e quindi son diventati oscuri, che non avrebbero voluto ventottomila follower su twitter e nemmeno una piazza piena ma un rigo scritto bene, e per alcuni di loro, quel rigo, avrebbe dovuto essere di canzone, e nemmeno di romanzo. 
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Il Mattino