Il Giuramento

Il Giuramento
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Qualche anno fa Giorgio Boatti con “Preferirei di no” (Einaudi) raccontò i 12 professori universitari italiani che dissero di no a Mussolini e al giuramento di fedeltà al fascismo che veniva richiesto agli accademici. Ora Claudio Fava con “Il giuramento” (add editore) prende la vita di uno di loro, Mario Carrara, e ce la racconta nel momento del rifiuto, e in poche pagine riesce a farci sentire l’aria che tirava nel 1931 e come uno dei padri della medicina legale italiana arrivò al rifiuto, andando incontro al carcere, dove poi morì. Fava è bravo ad acchiappare le scene principali, non ci sono sbavature, vediamo il professore – che non ha nome, quasi ad incarnare gli altri dodici, e poi gli altri ancora capaci di dire no al conformismo della violenza, all’accettazione di una fedeltà imposta a discapito delle differenze e delle idee – nel privato e all’università, mentre matura la sua scelta, mentre tiene le lezioni e mentre decide di essere se stesso in un paese di marionette. Ed è ancora più forte la sua scelta perché è di fedeltà al dubbio, che la scienza porta con sé, e non di fedeltà a una ideologia. Fava riesce a far sentire la libertà naturale di Carrara e di quelli come lui.
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Il Mattino