Ieri a Napoli qualcuno mi ha detto che un giovane (19 anni) ha un desiderio: vorrebbe incontrare Antonino Cannavacciuolo, lo chef napoletano divenuto celebre passando per le...
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Solo che il giovane in questione, che ha studiato all’istituto alberghiero, è da un lettino del vecchio Policlinico che sogna di veder comparire le poderose spalle del suo “mito”. La segreteria del cuoco ha già provveduto a mandargli il suo ultimo libro con dedica, ma il ragazzo vorrebbe incontrarlo di persona, anche solo per una manciata di minuti.
Questo giovane non ha tutta la vita davanti. Egli ha tutta la sua breve vita indietro e in quella percorrenza a ritroso ci sono forni, mestoli, padelle, i guarnimenti da gourmet, la misticanza, la maggiorana, il ciuffo del prezzemolo riccio, una striscia di mousse di gamberetti… Promesse che non verranno mantenute.
Pare che Cannavacciuolo abbia fatto sapere che non potrà andare. Io non ci credo. Forse non gli è stato detto, o comunque non nei termini giusti. Scommetto che uno di questi giorni lo si vedrà comparire sulla soglia della stanza al Policlinico, recando in dono uno dei suoi coltelli per il ragazzo che non ne avrà mai di suoi. Scommetto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino