L'estate incantata

L'estate incantata
Ogni volta che arriva l’estate penso che i giornali invece di distribuire gialli dovrebbero mandare nelle edicole un piccolo grandissimo libro di Ray Bradbury, ormai...

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Ogni volta che arriva l’estate penso che i giornali invece di distribuire gialli dovrebbero mandare nelle edicole un piccolo grandissimo libro di Ray Bradbury, ormai introvabile. Un libro capace di inchiodare chiunque, anche Niccolò Ammaniti che ne copia sempre un pezzo in ogni libro (nell’ultimo erano le scarpe, lo dico per gli amanti del giallo). Una volta questo libro davvero uscì con un giornale – che tra l’altro è stato il suo atto politico migliore – (quel politico era Walter Veltroni, quel giornale era – ovviamente – l’Unità, lo dico per gli amanti del giallo). Il libro di Bradbury racconta l’estate del 1928, ma trattandosi di uno scrittore che era “una anomalia fantascientifica” c’è molto anche del nostro oggi, i ragazzini fanno le stesse domande e stringi stringi le paure sono quelle; e senza Bradbury non ci sarebbero Stephen King e tanti altri. Quel libro si chiama “L’estate incantata” (lo dico per gli amanti del giallo) e ancora mangia in testa a tutti quelli che provano a imitarlo. 
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Il Mattino