La dittatura del sedano

La dittatura del sedano
Il regista Fausto Brizzi scrive “Ho sposato una vegana” (Einaudi Stile Libero) e ci catapulta dentro la sua triste vita, al fianco di Claudia Zanella. Che sia voluto o...

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Il regista Fausto Brizzi scriveHo sposato una vegana” (Einaudi Stile Libero) e ci catapulta dentro la sua triste vita, al fianco di Claudia Zanella. Che sia voluto o meno, crea un personaggio fantozziano vessato dalla moglie e non più dal capo ufficio, ossessionato dalle erbe (da brucare al mattino direttamente dal vaso) e dal fatto di morire da sani, come cantava, in anticipo sui tempi, Enzo Jannacci. Così, prima di un bacio lei chiede le analisi, e lui nasconde la Nutella, mentre lei si preoccupa per le api e per la loro classe operaia che non andrà in paradiso ma solo sulle nostre tavole attraverso il miele. Bisogna impedirlo, come bisogna donare la felicità alle galline. C’è da ridere per tutto questo e molto altro, soprattutto perché sta diventando una ideologia, e c’è da segnalare che ormai tutti gli autori di Einaudi Stile Libero scrivono allo stesso modo, usando la medesima lingua: l’Ammanitese, quella mutuata dallo scrittore Niccolò. Ci salverà un arrosto o una frittura di paranza, forse. 
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Il Mattino