La luce contro l'oscurità

La luce contro l'oscurità
Un padre e un figlio partono per la Svizzera, apparentemente per vedere e raccontare come si muore in un centro che assiste i suicidi. Un viaggio di brevi conversazioni, il padre,...

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Un padre e un figlio partono per la Svizzera, apparentemente per vedere e raccontare come si muore in un centro che assiste i suicidi. Un viaggio di brevi conversazioni, il padre, scrittore e depresso, scopre che la nuova Iliade – che il ragazzino si porta sempre dietro – sta nelle serie tivù come “True Detective”. Massimiliano Governi con “La casa blu” (edizioni e/o), dimostra ancora una volta di essere molto bravo ad allestire situazioni di finzione che diventano casi studio, estremi e apparentemente lontani, congegni perfetti per scoprire le contraddizioni del nostro tempo. Elimina ogni pausa, pagina superflua, descrizione che farebbe perdere tempo e arriva al centro con dialoghi che stanno in piedi e fanno capire quello che c’è dietro il viaggio: la paternità non vissuta, un grande amore stagnante, un libro mancato, una vecchia strage, un sopravvissuto che sembra uscito da Cormac McCarthy. Non manca il colpo di scena. Governi sceglie un registro anomalo rispetto alla massa dei romanzi italiani, una semplicità di aggettivi che non è mai pochezza di racconto. La colonna sonora è di David Bowie. 
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Il Mattino